martedì 30 dicembre 2008

Capitalismo all'italiana

Ora, lungi da me difendere il capitalismo. Però al momento ci troviamo con questo sistema economico. Di conseguenza, mi girano da matti le balle quando vedo che vengono usati i soldi dello Stato per finanziare baracconi che non si reggono in piedi e che negli anni passati hanno solo sperperato i soldi con sprechi di ogni tipo. Oggi spulciavo un po' le agenzie di stampa e mi trovo a leggere questa cosa.

==CRISI: RIELLO, DIPENDENTI PUBBLICI DIANO PRESTITO (ANSA) - VENEZIA, 30 DIC - I dipendenti pubblici che hanno il posto garantito aiutino con un 'prestito anticrisi' i lavoratori privati che rischiano di perderlo. Questa in sintesi la proposta che il presidente di Confindustria Veneto Andrea Riello lancia in un'intervista al Gazzettino. ''I dipendenti pubblici potrebbero rinunciare per il prossimo anno ad incassare una piccola percentuale delle loro retribuzioni - spiega Riello - destinandola a un prestito temporaneo per rimpinguare il fondo di solidarieta'. Prestito che gli verrebbe restituito non appena ci sara' la ripresa''. Secondo Riello, che conclude il suo ultimo anno alla guida di Confindustria Veneto, non tutti gli statali pero' dovrebbero prestare una piccola quota del loro stipendio, ma solo quelli che guadagnano di piu': ''A tutti dovrebbe essere chiesto un aumento della produttivita' e magari uno sforzo di solidarieta' a chi guadagna piu' di 30 mila euro l'anno''. Per il presidente di Confindustria Veneto, infatti, soprattutto in questo momento i sacrifici devono essere distribuiti fra le varie categorie.''E' chiaro che stavolta dovrebbe essere uno sforzo rigorosamente collettivo. Qui siamo abituati a rimboccarci le maniche, imprenditori e dipendenti, e non sarebbe difficile. Ma dovrebbero farlo anche altre categorie, la politica in primis, e i dipendenti pubblici che non hanno la preoccupazione della perdita del posto di lavoro, ne' della riduzione dello stipendio'', dice. Quanto alla settimana corta e alla proposta del suo successore Andrea Tomat di ore di lavoro in piu' da 'regalare' allo Stato per risanare i conti pubblici, Riello ritiene che siano ''strumenti che si possono e si devono usare insieme a molti altri, senza pregiudizi ideologici e con la coscienza di remare tutti da una stessa parte''.

La prima domanda che mi è saltata in testa è stata "ma questo che vuole?". Quando gli vanno bene le cose si intasca i suoi bei soldini, e ora che deve tirare la cinghia va trovando i soldi dei dipendenti pubblici?

venerdì 12 dicembre 2008

Giorni difficili

Alla fine sembra sia tutto sfumato. Per la Napoli cestistica sono stati giorni complicati. Domenica sera Flavio Tranquillo dai microfoni di Sky parla di Rocca a Roma al 99,9% e il giorno dopo i giornali confermano. Le voci si rincorrono, cedere l'uomo immagine della società a salvezza non ancora acquisita non è un buon segnale. Fa pensare a una situazione tutt'altro che positiva per le casse del club. Roma, d'altra parte, necessita di un centro, possibilmente entro le 18 del 12 febbraio, quando si chiudono le liste per la Top16 di Eurolega. Sacrificare Mason sarebbe un dolore immenso per la tifoseria napoletana, che accetterebbe solo se ci fossero serie garanzie per il futuro. Va bene Rocca a Roma, insomma, ma un po' di chiarezza sullo stato del club. A quanto ammontano le pendenze arretrate? C'è il rischio di non iscriversi?
Martedì, a poche ore dalla chiusura delle liste, l'agente di Rocca, Massimo Rizzo, comunica che Mason vuole rimanere a Napoli. Capitolo chiuso, per ora, anche se probabilmente le motivazioni sono da trovare in un mancato accordo tra le società, forse proprio a proposito di stipendi pendenti. Rocca continuerà a essere l'idolo del PalaBarbuto e di chi sta scrivendo, almeno per questa stagione. Ma le casse della società probabilmente rimarranno semivuote. Le domande sullo stato di salute del club restano, ma purtroppo non siamo abituati ad avere chiarezza da Maione.

lunedì 8 dicembre 2008

Disinformatija

Il Giornale ci comunica che le città sono più sicure e che i reati crollano. Soffermandosi su Roma, ad esempio "i provvedimenti presi dalla giunta Alemanno per rendere la città maggiormente vivibile, quelli adottati dal Governo, e la rete a maglie strettissime tesa dalle forze dell'ordine, sono riusciti a ridurre decisamente l'azione della microcriminalità di strada". Bene, bravi. Però qualcosa non mi quadra. Ritorno all'inizio dell'articolo e leggo "una ricerca del ministero dell'Interno, anticipata da Il Sole 24 ore, svela che in Italia nel primo semestre 2008 furti scippi e rapine sono calati mediamente del 10 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007".
Non mi sembra che nel primo semestre 2008 a Roma ci fosse la giunta Alemanno, né che il Governo in questione fosse quello attuale. Tra l'altro, con questi dati, viene a crollare tutta la presunta "emergenza sicurezza" che era stato il cardine della campagna elettorale, quando i telegiornali ci bombardavano con episodi di cronaca nera e di sangue che oggi sono puntualmente spariti dalle nostre televisioni.

venerdì 5 dicembre 2008

2008: fuga da Pianura

Alle 21 devo stare a Pianura, mi avvio con un po' di anticipo sicuro di trovare qualcosa. E infatti...
Alla rotonda tra Fuorigrotta e Pianura la polizia ha bloccato il fusso delle macchine, mandandole verso Fuorigrotta. Chiediamo cosa sia successo e ci vien detto che c'è un blocco pochi metri più su e che non si può passare.
Una signora domanda come può fare per tornare a casa. Nulla, non c'è soluzione, per le auto è tutto chiuso, può passare - a proprio rischio e pericolo - solo qualche motorino.
"Se poi vi picchiano non ve la prendete con me", dice un poliziotto. Intorno gente inizia a chiedere l'invio dell'esercito per sbloccare la situazione.
Non mi perdo d'animo, trovo un posto per la macchina e vado a piedi. Mi avvio eroico (!) insieme a pensionate e lavoratori verso lo sbarramento. Tanta polizia, tanti carabinieri in assetto antisommossa. All'altezza della rotonda successiva, quella dell'ingresso al quartiere per intenderci, c'è il blocco: cassonetti rivoltati per strada per bloccarla, e circa 200 motorini con annessi guidatori dalle facce tutt'altro che raccomandabili. Prego che non ci sia una carica proprio in questo momento e passo. La rotonda è piena di spazzatura, il quartiere è vuoto, sembrano scene da Jena Plissken.
Recupero gli amici e ce ne andiamo proprio mentre c'è fermento tra i carabinieri.

Torno verso le 2.30, alla prima rotonda c'è ancora la polizia che però questa volta ti fa passare, devi solo fare una piccola parte di strada contromano. Il lato destro della carreggiata infatti è tuttora bloccato da cassonetti, ma il blocco è stato (momentaneamente?) rimosso. Non so se abbiano caricato, non mi sembra.
Riesco a entrare nel quartiere senza problemi, e quello che vedo è davvero da film apocalittico. Avrei pagato per avere una macchina fotografica. Ogni 150 metri circa c'era un cassonetto rovesciato con tutti i rifiuti sparsi per strada per creare miniblocchi. Le auto potevano passare lentamente attraverso un piccolo spicchio di strada lasciato scoperto. Cose incredibili, c'erano decine e decine di cassonetti rovesciati, alcuni dei quali in fiamme.

giovedì 6 novembre 2008

Original content

In principio fu Zapatero. Tutti a guardare a lui come modello, ad ammirarlo, a prenderlo come esempio. Ora tocca a Obama: la grande speranza, il cambiamento, Veltroni che fa un po' sua la vittoria... Mi chiedo quando la sinistra italiana riuscirà a uscire da questa tendenza di voler per forza emulare qualcuno. E' mai possibile che, guardando tra i milioni di iscritti, non ci possa essere anche in Italia uno Zapatero o un Obama? Se la risposta fosse negativa, allora sarebbe inutile continuare a parlare e a fare politica. Chiudiamo bottega e arrivederci.

sabato 1 novembre 2008

Parole scomparse

L'italiano è una lingua in continua evoluzione, e come tale spesso alcune parole o espressioni spariscono dall'uso comune per motivi a noi poco chiari.
I primi esempi che mi vengono in mente: "conflitto di interessi" e "salari". Se qualcuno avesse qualche notizia in merito ce lo facesse sapere.

lunedì 20 ottobre 2008

Provocazione (ma anche no)


E se, per la prima volta, dessero l'Oscar per il miglior attore a un non umano?
La Pixar ha sfornato l'ennesimo capolavoro, ma stavolta siamo andati decisamente oltre. Ogni scena trasuda particolari da scoprire e riscoprire. Citazioni kubrickiane, storia bella e intensa. Ma quello che hanno fatto per Wall-E è qualcosa di eccezionale. Un'espressività incredibile, basata solo sugli occhi e sulle mani, per un robottino che a stento riesce a dire due parole.

domenica 19 ottobre 2008

Colpo di genio

Veltroni rompe con Di Pietro, allo scopo di fare un'opposizione migliore. Successivamente, si dà una martellata nei coglioni, allo scopo di rinvigorire la sua vita sessuale.

mercoledì 15 ottobre 2008

Allo sbando

Dunque, ricapitolando. La maggioranza degli italiani (il 62% secondo gli ultimi dati) ha fiducia nel governo Berlusconi, per motivi che io francamente fatico a comprendere. Così come i dati pro-Carfagna (sarà gnocca, ma che ha fatto finora per meritarsi la fiducia, oltre a una sottospecie di decreto sulla prostituzione?) o pro-Gelmini, che sta dando il colpo fatale alla scuola italiana. In tutto questo si moltiplicano episodi di razzismo, Report ha sventato il passaggio di una norma che salvava Tanzi, Geronzi e Cragnotti pescando il governo con le mani nella marmellata, stanno approvando una leggina che abolisce il limite d'età pensionabile e consente al giudice "ammazzasentenze" Carnevale di diventare presidente di Cassazione. Quello che diede del "cretino" a Falcone e annullò sentenze sulla Banda della Magliana, sulla mafia, sulla strage del Rapido 904. In tutto questo Uolter cosa fa? Si apre la televisioncina di partito, Youdem Tv, e pontifica da dietro lo schermo. "In un paese in cui il presidente del Consiglio va al Bagaglino per tranquillizzare i cittadini riguardo la crisi economica", avranno pensato nel Loft, "perché non inseguirlo, invece di dargli addosso?".
Sempre peggio.

giovedì 9 ottobre 2008

E allora Mambro!

Ex terrorista dei Nar, il suo nome compare anche tra gli accusati della strage di Bologna, ottiene la semilibertà nel 1998, poi nel 2002 ottiene la libertà domiciliare, e adesso le viene concessa la libertà condizionale. Se non commetterà altri errori Francesca Mambro avrà terminato di pagare la sua pena il 16 settembre 2013.

La parola "sensibile" è vaga come stelle dell'Orsa.
Francesca Mambro, protagonista dell'eversione nera degli anni '70, si è presa qualche ergastolo per omicidi organizzati, realizzati, rivendicati, confessati,
ma si è proclamata innocente rispetto alla strage di Bologna. Francesca Mambro era allora come oggi la donna di Giusva Fioravanti, un tizio colpevole di decine di delitti a sfondo labilmente politico. Delitti diventati famosi per la ferocia e la facilità con cui vennero commessi, spesso a danno di gente che nulla aveva a che fare con le sue cause, e a volte dettati dalla follia piuttosto che da un qualche credo neofascista.
Un ragazzo la cui gioventù venne violentata da troppa televisione. Giusva era uno pronto per la Uno Bianca prima della Uno Bianca.
Qualche anno fa un giudice chiese a Francesca perchè lo scelse come compagno di vita. A questa domanda rispose con una frase da ginnasio nichilista, lapidaria, nel senso di lapide: "Giusva era il ragazzo più sensibile che avessi mai incontrato".
Che razza di tipacci fossero gli altri ragazzi che aveva frequentato non ci è dato sapere.
Di sicuro Francesca con gli uomini non è stata fortunata, e la parola "sensibile" resta dubbia e ambivalente come il coinvolgimento dei NAR per i fatti del 2 agosto 1980.
Francesca Mambro è citata nei ringraziamenti di un disco intitolato: "Abbiamo pazientato 40 anni, ora basta!"
Sensibili anche loro.
Per evitare di confondere la sensibilità con l'eversione fascista e stragista, stabiliremo dei limiti. Definiamo quindi neosensibilismo il nostro modo di essere sensibili. E tutto si distacca dalle ambiguità di Francesca Mambro da cui ci dissociamo anche per l'uso sconsiderato e irresponsabile del vocabolario.

La signora Mambro e il camerata Fioravanti sono fuori di galera.

Fa male ammettere che al momento vincono due a zero.

mercoledì 8 ottobre 2008

Non fa più notizia

Ma la monnezza è tornata a invadere le strade della provincia di Napoli. In diverse strade di Melito, dove lavoro, la circolazione è rallentata perché la spazzatura ha invaso la carreggiata. Ma non fa più notizia, e se lo facesse, i media se ne fregherebbero, perché tanto "Berlusconi ha risolto il problema della monnezza a Napoli".
Sempre a proposito di monnezza, hanno arrestato trenta persone coinvolte nella rivolta di Pianura di gennaio. Tra queste, oltre a numerosi ultras, un assessore (del Pd) e un consigliere comunale (di An), che si scambiavano simpatiche informazioni sui movimenti della polizia, sulle strade da chiudere... cose di questo tipo. Sempre peggio.

sabato 4 ottobre 2008

Cult of personality


Che vogliamo dire del concerto dei Living Colour di ieri sera a Roma? Prima fila conquistata senza fatica, settaggio audio fatto coi piedi, la voce di Glover non si sentiva per nulla. Dopo Middle Man riusciamo a far capire ai ragazzi la situazione. Siamo a mezzo metro da Vernon Reid, a confesso che ci sono momenti in cui mi distraggo dalle canzoni per seguire le sue dita. Incredibile. La sezione ritmica è massiccia, Wimbish suona il suo basso in trance, Calhoun è una macchina. La cosa più evidente è che i ragazzi non solo sanno suonare, ma si divertono da matti. Qualche sketch, un discorsetto pro-Obama, ma soprattutto ottima musica. Delirio finale, con Wimbish che sale sul poggiatransenne davanti a noi. Vede che ho la macchina fotografica e si mette a farmi le smorfie in camera. Epico.

lunedì 22 settembre 2008

Geni di oggi


Burn After Reading è la dimostrazione che i Coen non sono per tutti. O, perlomeno, non sono adatti alla sala più grande del cinema più grande della terza città più grande d'Italia. Non si tratta di atteggiarsi a intellettuale, ma in effetti è difficile pensare che chi si spancia alle battute del trailer del nuovo film di Salemme possa apprezzare un film di questo tipo. C'era uno spettacolo di Paolo Rossi che invocava il delirio organizzato. E quest'espressione mi sembra calzante per un film di questo tipo, che sparge elementi di qua e di là e alla fine, nonostante mille peripezie, riesce perfettamente a chiudere il cerchio. Il dialogo finale è assolutamente epico, così come quello in automobile tra John Malkovich e un Brad Pitt riuscitissimo nella parte dell'istruttore di palestra perfettamente idiota. Joel e Ethan Coen: come si fa a non amarli?

lunedì 1 settembre 2008

LeRoi


La brutta notizia m'è arrivata grazie a un sms di ndru mentre ero in vacanza. Metabolizzandolo, è stato un brutto colpo. La Dave Matthews Band è da anni uno dei miei ascolti fissi, ho passato l'adolescenza con (anche) la loro musica come sottofondo. Finalmente, un anno fa, ero riusciti a vederli live. Evito di scadere nel retorico, dico solo che se n'è andato un gran musicista e che mi dispiace un casino.

domenica 31 agosto 2008

Mai sottomessa

Ricapitolando... la Corsica.
Le zone montuose spesso possono essere più belle persino di quelle marine.
L'escursione della valle della Restonica non è una passeggiata tra i boschi ma quasi un'arrampicata (ripeterlo per tre volte ad alta voce). Ma il bagno nel lago è il giusto premio. Per non parlare del formaggio e dei salumi del pastore a valle.
Le mucche, le capre e i maiali non conoscono il codice della strada.
I corsi neanche.
Non avrei mai immaginato di vedere un cacciatore con dei chihuaua.
E neanche un marocchino avere un'azienda vinicola.
Le colline e le vigne di Patrimonio andrebbero protette dall'Unesco.
La birra Pietra è buona, le altre evitabili.
Il brocciu è tipo la nostra ricotta salata. Ma il soufflè al brocciu di chez Michel a Calenzana vale il viaggio. Ma il top è U Minellu a Calvi.
Vegetariani? Non fa per voi.
Soffrite l'auto? Come sopra.
Mangiare panini sulle stuoie messe davanti alla tenda NON è una buona idea.
Gettarsi in un'acqua trasparente dopo aver scoperto per caso una caletta nascosta non ha prezzo.

lunedì 28 luglio 2008

Requiem

Quanto successo durante il congresso di Rifondazione rappresenta probabilmente i chiodi sulla bara della sinistra italiana. Non è tanto per il risultato, del quale sinceramente interessa poco. Quanto per l'atmosfera di rissa e di spaccature interne venuta fuori in questi giorni. Sono a favore dei congressi politici, sono di gran lunga una forma di espressione democratica superiore a certi partiti azienda o altri che inscenano primarie con un candidato già vincente. Però certe scene ti mettono addosso solo tristezza. Dubito rientreranno a breve in Parlamento.

sabato 26 luglio 2008

Pedalando


Il ciclismo mi è sempre piaciuto parecchio. Da piccolo guardavo il Giro con mio nonno, amavo Gianni Bugno, Chiappucci e Chioccioli. Indurain l'ho sempre reputato un campione, nonostante non fosse simpaticissimo. Pantani invece non mi ha mai fatto impazzire, sarà stato il mio essere bastian contrario. Anche se ovviamente era difficile non esaltarsi di fronte a certe imprese. Poi c'è stato il bubbone doping, e ancora oggi è difficile capire chi è bravo e chi invece vince grazie ad "aiuti". Spero che il ragazzo nella foto, Andy Schleck, sia pulito, perché mi sembra, vista anche l'età (è del 1985), un gran bel corridore.

giovedì 24 luglio 2008

Prezzemolino

Siamo solo a inizio legislatura, ma posso già dire che il premio "Prezzemolino" dell'anno vede nettamente favorito Daniele Capezzone. Ex radicale, dopo liti e liti con Pannella si è smarcato dal governo Prodi e ora è diventato portavoce di Forza Italia. Ruolo che ricopre con (fin troppa) veemenza. Qual è la sua tattica? Capezzone non solo rilascia la dichiarazione con la sua opinione. Ma, passata qualche ora, ne rilascia un'altra sullo stesso argomento, contestando quella di un avversario (generalmente Di Pietro). Poi dopo un po' ne rilascia un'altra ancora, invocando l'intervento di qualcuno del Pd e condannando il suo silenzio. Poi arriva la dichiarazione del Pd e lui ne rilascia un'altra criticandola. Poi il giorno dopo torna ancora sull'argomento. Merita lo scettro di campione. La mia solidarietà al suo ufficio stampa. Nell'ultima edizione, ricordo, avevamo avuto un ex aequo tra Maurizio Gasparri e Isabella Bertolini.

mercoledì 16 luglio 2008

Meglio chiarire

Allora, ultimamente a Napoli con la monnezza si sta abbastanza bene. In provincia fino a una settimana fa si soffocava, ma in questa settimana non ho riscontrato problemi. Insomma, la situazione sembra essere migliorata, grazie all'apertura di due discariche nel beneventano e nell'avellinese. E infatti sembra che Berlusconi venerdì annuncerà la fine dell'emergenza rifiuti, probabilmente infilando nel discorso anche l'acquisto di Ronaldinho. Eccallà, la solita faccia da schiaffi. Quello che Berlusconi finge di non sapere, ma sa benissimo perché l'emergenza rifiuti va avanti da 15 anni, molti dei quali sotto il suo governo, è che periodi di quiete grazie al cielo ci sono sempre stati. Lo scorso anno a luglio stavamo soffocando sotto la monnezza, i Colli Aminei stavano per esplodere. Si sono aperte due discariche e tutto è filato liscio finché, a dicembre, le discariche si sono riempite e siamo tornati al solito punto. Ora, le due discariche sono state aperte ma presto si riempiranno di nuovo. Il piano per la raccolta differenziata? Io non lo vedo. Stanno ancora litigando su dove costruire i termovalorizzatori, figuriamoci quando inizieranno a costruirli. La discarica di Chiaiano non aprirà prima dell'autunno, con tutti i dubbi che ci sono sulla sua tenuta. Ma porca puttana, aspetta un attimo prima di dire che è tutto finito. E che cazzo!

Profumi

Mi è tornato in mente stasera, mentre ero a tavola con i miei. Grazie a mio nonno, la mia famiglia ha una piccola casetta a Lacco Ameno, nell'isola d'Ischia. Di conseguenza, da bambino, le mie vacanze a luglio erano assicurate lì. Sul corso principale di Lacco Ameno c'era questo ristorante/pizzeria, 'O padrone d'o mare. Si estendeva su due livelli: quello superiore, che meno ci interessa, era il ristorante. In quello inferiore c'era la taverna, alla quale si accedeva scendendo due gradini e percorrendo un corridoio ai cui lati c'erano tavoli di legno poco illuminati. In fondo al corridoio, la terrazzina che praticamente finiva sul mare, dove mangiavamo la sera quando avevamo voglia di pizza. A gestire la taverna era Salvatore, noto tombeur de touristes dell'isola, nonostante avesse già (pochi) capelli bianchi, che prendeva le ordinazioni e serviva ai tavoli. E poi c'era Ciro, il mitico pizzaiolo che utilizzava una mascherina perché allergico alla farina. Quando c'erano pochi clienti, e tra questi pochi c'eravamo noi, Salvatore permetteva a me e mio fratello, e magari un paio di amici, di servire ai tavoli. Adoravo quel posto, e oggi mi sono ricordato che a farmelo amare così tanto, oltre alla quiete e all'atmosfera, erano i profumi. Il profumo del legno dei tavoli, delle pizze in preparazione. Il profumo del mare, quello delle piantine di basilico sulla terrazza.
'O padrone d'o mare fu costretto a chiudere perché i locali non erano di proprietà. Ha riaperto da qualche anno, con alcuni tavoli nello spiazzo proprio ai piedi del vecchio edificio. Ma purtroppo non c'è più spazio per la pizzeria. Vado sempre meno spesso a Ischia, il mare non mi fa impazzire. Ma credo che la chiusura di quel posto, a cui tanto ero affezionato, sia una delle cause sopite.

domenica 13 luglio 2008

Sole islandese

Arriviamo all'auditorium che i Sigur Ros stanno facendo il soundcheck. Questa volta, al contrario del concerto del 2003 sempre alla Cavea dell'Auditorium, Jonsi non è al bar e quindi non possiamo salutarlo. Ci accomodiamo e ascoltiamo un paio di pezzi, poi inganniamo l'attesa visitando la struttre. Apre Helgi Jonsson (grazie ad ale per il nome, io non ci avevo capito un cazzo), che suonerà il trombone durante il concerto. Si presenta con la chitarra acustica, sembra Beck ma dalla voce mi aspetto da un momento all'altro una cover di Jeff Buckley. Non arriva ma piace assai e con la sua timidezza conquista il pubblico. Sono in un'ottima posizione, confido di fare qualche foto ma alla fine le due ore di concerto saranno quasi tutte in penombra, con uno dei pochi fari a potenza piena sparato quasi in pieno viso. Pazienza. Spero aprano con Svenf-g-englar, ed eccola qua. Chiudo gli occhi e mi faccio trascinare in Islanda. Segue Glosoli e con mio zio concordiamo che a questo punto potremmo anche andarcene soddisfatti. Due splendide ore di concerto, il migliore dei tre che ho visto degli islandesi. Uno show diverso dai precedenti, sempre intenso ma di un'intensità diversa, dovuta anche al cambiamento di atmosfere degli ultimi due album, dai quali saccheggiano brani che riempiono la scaletta. Non è un caso, a mio avviso, che non suonino canzoni tratte da ( ), il loro disco più cupo. Popplagid esclusa, ovviamente, che ormai è la loro chiusura tradizionale. Atmosfere diverse, quindi. Se prima andavi a un concerto dei Sigur Ros e potevi sentire due ore di splendida musica che ti cullava dolcemente prendendoti al cuore, le cose sono cambiate. Ora invece la loro musica ti prende anche nelle gambe, il ritmo è più sostenuto, i toni sono più allegri. Certo, quando suonano i pezzi di Ágætis Byrjun la sensazione è sempre quella (il crescendo di Viõrar Vel Til Loftárasa...). Ma mai avrei pensato che una canzone dei Sigur Ros potesse farmi stampare in faccia un sorriso ebete durante l'esecuzione. E' il caso di Við spilum endalaust. E mai avrei immaginato di vedere Jonssi chiedere di alzarsi in piedi e battere tutti le mani. Non so dire cosa sia cambiato: loro sembrano sempre gli stessi, ad accompagnarli ora oltre alle affezionate Amiina c'è una sorta di Banda Osiris islandese tutta vestita di bianco che effettivamente contribuisce a rendere il clima un po' surreale. Forse la loro fase "invernale" è davvero finita, e i nuovi dischi simboleggiano davvero la primavera islandese. Ma se avete la possibilità andate a vederli dal vivo. In mancanza, cercate il video di un'esecuzione live di Gobbledigook e capirete, se già li avete visti, le differenze dagli show diversi, vedendo un pubblico impazzito battere le mani mentre dall'alto piovono coriandoli bianchi.

mercoledì 9 luglio 2008

Delirio

La scelta di Agnano come sito dove costruire il termovalorizzatore è stata un errore? "Se volete il capro espiatorio, quello è il sindaco che ha delle spalle molto grosse". E' quanto risponde il primo cittadino di Napoli Rosa Russo Iervolino alla domanda se esiste un "colpevole" per la bocciatura della zona orientale della città. La Iervolino non si sente "ingannata" dal lavoro che hanno svolto i tecnici comunali: "Nessuno mi ha ingannata - ha commentato - né il sindaco è tanto sciocco da lasciarsi ingannare. Sono io che ho fatto la scelta e non i tecnici. Io non lo so come tira il vento su Agnano, ma non lo sanno neanche i nostri tecnici. E' evidente che a un certo punto noi non siamo in grado di andare a vedere il fumo fino a che altezza deve andare e come si redistribuisce. Che ne sanno i tecnici di quello che è il giro dei venti ad Agnano?". Per i tempi tecnici previsti, il sindaco ricorda che "il decreto è esperito. Io avrei potuto benissimo dire: 'Dottor Bertolaso, piangitela tu'. Siccome è a rischio di prendersi qualche altra bega, ma noi siamo persone responsabili che non vogliono che la città sia commissariata, allora con grande semplicità reciproca abbiamo deciso di lavorare insieme".

lunedì 7 luglio 2008

Wedding

E' stato un bel matrimonio, e non lo dico perché era di mio zio. Sembrava una situazione da film, con la chiesetta di campagna con il contadino nel campo affianco che continuava a trebbiare, con i tre amici che suonavano Peter Gabriel (ebbè) durante la comunione (Washing of the Water) e l'uscita dalla chiesa (Across the River). Il giardino di casa pieno di fiori, con la nonna che ci ha messo sotto le fatiche nei giorni precedenti per sistemarli. Il gazebo trasparente che affacciava sul bosco. Non è stato affatto un weekend rilassante, ma è stato molto piacevole. Sono le cose che apprezzo della mia famiglia: è composta da pazzi, siamo parecchio caciaroni, ma ci vogliamo bene e insieme si sta da dio.

sabato 28 giugno 2008

Trash

La mia idea è che una vera svolta alla crisi rifiuti (oggi Bertolaso ha detto che la situazione è peggiore rispetto a un anno fa. complimenti!) si potrebbe avere con controlli a tappeto sugli esercizi commerciali. E' incredibile la quantità di cartoni depositati all'esterno dei cassonetti che dovrebbero contenere l'umido. Direte voi, ma questi dove li mettono sti cartoni se non hanno i contenitori? Eh, bella domanda. Iniziamo a riempire la città di cassonetti destinati SOLO alla carta (non quei bidoncini piccoli), proprio cassonetti. E se qualcuno non ricicla, ci mandiamo un paio di militari che lo prendono per la recchia e lo portano, cartoni (e recchia) in mano, al cassonetto più vicino.

mercoledì 25 giugno 2008

Il divo

Sorrentino lo conoscevo dall'inizio della carriera, avevo il nipote in classe e ci parlò (e fece vedere) de L'uomo in più. La mia pigrizia cinematografica me lo ha fatto perdere di vista col tempo, ed eccomi qua, con ritardo abnorme, a vedere Il Divo. Bello, bellissimo. Sorrentino mi ha conquistato già dopo pochi secondi, con la morte di Sindona e la camera che gli gira vorticosamente attorno. Bravissimo Servillo (monoespressivo come sempre immortalato da Disegni, ma in questo caso a ragione), eccezionale Buccirosso nella parte di Pomicino. Ma sono le scene a essere fantastiche, non c'è un'inquadratura sbagliata. La maestosità dei palazzi del potere... e poi tanti simboli: lo skateboard, il gatto bianco... Riina (attore identico, tra l'altro) che rimane in silenzio per quasi tutta la durata delle sue apparizioni, il rimando a L'ultima cena.
Resta da chiedersi come il regista abbia potuto immaginarsi una storia così fantasiosa. In quale paese del mondo succederebbero mai cose di questo tipo?

lunedì 23 giugno 2008

Italia fuori

Di calcio ne capisco poco, seguo quella volta ogni due anni. Voglio dire la mia e bon. Non mi sembra di aver visto un'Italia tanto diversa da quella campione del mondo, per quanto riguarda lo spettacolo e il gioco. E' la solita Italia. La Spagna stasera ha avuto tanto possesso palla, ma di occasioni limpide ne ha avute pochissime, la più netta è arrivata su un tiro da fuori che Buffon non ha controllato. Noi siamo stati sulle nostre, per carità, abbiamo avuto un paio di chances (Camoranesi in girata, Di Natale) ma lo 0-0 m'è sembrato sacrosanto, e purtroppo i rigori c'hanno detto male. Con Donadoni possono fare quello che vogliono, ma far tornare Lippi mi farebbe incazzare parecchio. Facile fare ora il salvatore della patria, dopo che qualcuno s'è sobbarcato due anni di critiche ed ha dovuto motivare un gruppo appagato dalla vittoria del Mondiale.
(e comunque hanno perso perché non c'ero, diversamente dalla Germania)

venerdì 20 giugno 2008

Notizia del giorno

Walter Veltroni si è accorto (attenzione) che il governo è di destra (ooooh), conservatore (oooooh), e che Berlusconi fa prevalere l'interesse privato a quello pubblico (OOOOOOH). Continuando a manifestare un grande senso del tempismo, ha annunciato una manifestazione contro il governo per il prossimo AUTUNNO, perché farla ora pare brutto, con sto caldo. Attendo con ansia una commissione interna al Pd per verificare se la Terra è tonda. Com'era? Ah sì... il nuovo che avanza.

domenica 15 giugno 2008

Wake up


Sono circa le dieci quando il bellissimo stadio Braglia di Modena viene riempito dal suono di una sirena. Sul palco salgono quattro individui vestiti come i detenuti di Guantanamo, con tanto di sacchi di iuta in testa. I quattro imbracciano gli strumenti e, incappucciati, danno inizio a una potentissima Bombtrack. Seguirà un'irresistibile ora e mezza di musica.
Concerto fenomenale (e distruttivo, per quanto in tribuna di botte ne ho prese e date). Mi ha fatto impazzire De La Rocha, non lo facevo così in palla e così carismatico dal vivo. E poi ho rivisto tanti amici. Peccato solo che Modena sia tanto carina quanto morta, di sabato sera dopo mezzanotte.

sabato 31 maggio 2008

L'utilità dei tecnici

Non ricordo esattamente il giorno, mi pare sia stato martedì. Comunque, i tecnici sono entrati nelle cave di Chiaiano per fare le analisi per la discarica. Per avere i risultati sono necessari 20 giorni. Ma ieri Berlusconi già ha affermato che la cava è idonea. Il bello di avere un premier onnisciente.

venerdì 23 maggio 2008

Moodysmo


Non amo le serie tv, e così quando amici su amici mi parlavano entusiasti di questo Californication non ci ho mai fatto tanta attenzione. Però la mania è dilagata, e vedi che ne parlano Angelo e Francesco. E soprattutto ne parla Ale, che ha scoperto questa serie in uno dei suoi viaggi, quello in Costarica e Nicaragua. E allora la curiosità aumenta. Così ho chiesto ad Ale di masterizzarmi la prima (e finora unica) serie, di 12 puntate da mezz'ora l'una, e in qualche giorno me la sono vista. Beh, che dire, si fa seguire anche se verso metà diventa un po' "buonista". Ma una serie che inizia con una scena come quella iniziale non può non conquistarti. Duchovny si è costruito questo telefilm su misura sua e su misura del sesso maschile. Hank Moody non può non piacere a noi maschiacci: ha successo nonostante il blocco dello scrittore, bellissime donne gli saltano addosso, fuma e beve, ha la risposta pronta, vive la sua vita in maniera confusa ma con i suoi principi. A chi non piacerebbe essere Hank Moody?

sabato 17 maggio 2008

Esibizionismo


"In occasione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia, ribadisco il convincimento mio personale e delle istituzioni governative che in una società evoluta non c'é spazio per ogni tipo di discriminazione; pertanto anche l'omofobia va contrastata con la forza dell'educazione civica e del rispetto". Lo ha detto il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. "A questo atteggiamento - ha aggiunto - deve corrispondere la sobrietà delle manifestazioni della comunità omosessuale che non dovrebbe mai scendere nell'esibizionismo e nel folklore".

Giusto.

venerdì 16 maggio 2008

Sbando totale

La città continua a essere in preda alla crisi rifiuti, anche nelle zone di solito tenute pulite per cause "turistiche" ci sono cumuli giganteschi. Uno già si incazza, poi legge queste cose...
RIFIUTI:IERVOLINO,DE GENNARO E'COMMISSARIO,FACCIA SUO LAVORO
(ANSA) - NAPOLI, 16 MAG - "Quando mi nomineranno commissario all'emergenza rifiuti una soluzione la troverò: siccome un commissario c'é e si chiama De Gennaro, faccia il suo mestiere". Così il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino, ha risposto ai giornalisti che le chiedevano se il Comune avesse fatto proposte per uscire dalla crisi nell'incontro di ieri a palazzo Chigi.

Steal this radio!

Lavoro a Melito, nella periferia di Napoli. Non è una zona bellissima, sto in una stradina tranquilla, una specie di parco. Così, potete immaginare la mia sorpresa quando, al termine di una dura giornata di lavoro, ho trovato un'ammaccatura sulla portiera della mia macchina, dal lato del marciapiede. Hanno provato a forzarla. Lancio un'imprecazione ma vedo che è tutto ok, a parte che non si apre, e vado tranquillo. Premessa: adoro la mia macchina. E' una 600 bianca, ce l'ho da un paio di anni, presa da un vecchietto che l'ha usata pochissimo. Per questa città è perfetta, non dà nell'occhio (almeno credevo), si infila dappertutto. Ci sono affezionatissimo. La sera, dopo aver giocato (e perso malamente) a Fuorigrotta, cioè a 30km da dove hanno provato ad aprirmela, noto con piacere che il problema dell'apertura della porta è stato risolto. Un bel buco nella portiera, quello che resta della serratura a terra. Si son presi lo scheletro dell'autoradio, mi hanno lasciato il giubbotto di emergenza (di Ikea).
Ora, non voglio dire... ma credo sia un record, per una 600 del '99, avere due tentativi di furto nella stessa giornata, uno a trenta chilometri dall'altro.

martedì 6 maggio 2008

Ci risiamo

A gennaio era Pianura, oggi è Chiaiano. Le proteste iniziano a serpeggiare, ieri le prime avvisaglie di blocchi, oggi ci sono andati giù pesante. I manifestanti dicono no alla discarica voluta da De Gennaro e approvata dal governo uscente, in una delle pochissime zone verde di Napoli, e a soli due chilometri dalla zona degli ospedali. Vedremo come andrà a finire.

lunedì 28 aprile 2008

Grazie

Già so che verrà fuori un post retorico. Quella che ho visto stasera potrebbe essere stata l'ultima partita del Napoli Basket. Ci aspetta una lunga estate, in cui ci troveremo a lottare contro lo spettro del fallimento. E' stato triste, tristissimo andare al palazzetto senza alcuna certezza sul domani. Non riesco a immaginare una mia domenica senza palazzetto, senza l'attesa dell'inizio della partita, le chiacchiere con gli amici, il match, i saluti ai giocatori a fine partita. Visto tutto quello che è successo quest'anno, con una preparazione atletica sbagliata, i risultati che non arrivavano e gli stipendi non pagati, esserci salvati è stato qualcosa di miracoloso. Aver sfiorato i playoff, prima dell'ultima serie di scioperi bianchi, ancora di più. Quanto fatto dallo staff e dai giocatori è stato fantastico, nessuno escluso. Ma se c'è un giocatore (e una persona) che mi mancherà tantisssimo, questa è Mason Rocca. Me lo ricordo che giocava a Jesi, l'anno in cui li battemo ai quarti dei playoff della LegaDue e fummo promossi. Già era un rimbalzista micidiale. Un paio d'anni dopo venne a Napoli. Quanto ha fatto in città non può essere raccontato a parole. Il suo impatto in campo è sempre stato determinante. Umile, concreto, generoso, fondamentale. Mi mancherà tantissimo. Spero che, se Napoli avrà un futuro cestistico, ritireranno la canotta numero 12 in suo onore.

sabato 26 aprile 2008

Il canestro che vedete nella foto, uno dei più famosi della storia di questo sport, preso tra qualche anno sarebbe valso 2 punti, vanificando la rimonta della Virtus, sotto di 4 a sedici secondi dalla fine. Danilovic, subito il fallo dopo il tiro, sarebbe andato in lunetta con i bianconeri sotto di due punti e avrebbe probabilmente dovuto sbagliare il libero e sperare in un rimbalzo offensivo. Dico questo perchè la Fiba ha approvato un pacchetto di modifiche che potrebbero causare numerose rivoluzioni nel basket mondiale. La linea dei 3 punti passa da 6,25m a 6,75, per evitare l'abuso di tiri da fuori che oggettivamente si registra da un po' di tempo a questa parte. La mia perplessità, piuttosto, riguarda l'attitudine mentale di allenatori e giocatori, che preferiscono un tiro rapido dalla distanza piuttosto che aspettare il pivot e giocarsela in post basso. Fattosta che ormai anche i giocatori sopra i 2 metri tirano agevolmente da fuori.
Altra modifica, il cambiamento dell'area dei tre secondi. Sarà un po' più piccola, e di forma rettangolare. Anche questa dovrebbe favorire il gioco in post. Vedremo.
Poi abbiamo l'orrore: il semicerchio. Questa schifezza proviene dalla Nba, dove c'è una piccola lunetta sotto il canestro. Se tu, difensore, sei con i piedi in questa zona, può anche arrivare Shaq lanciato come un treno a farti pentire di essere nato e a schiacciarti in faccia, ma non ti chiameranno fallo a favore. Schifezza immonda, che sfavorisce i difensori.
Altre piccole modifiche che possono essere positive: niente infrazioni di passi al giocatore che si lancia per prendere la palla vagante e scivola sul parquet, cronometro resettato ai 14 secondi e non ai 24 se l'attaccante subisce fallo a 13 secondi o meno dal tiro.

domenica 20 aprile 2008

Anarchy & Frarokketti in Rome

Ho passato uno splendido weekend romano, in compagnia di amici vecchi e nuovi. Ringrazio (in rigoroso ordine alfabetico) Erika, Francesco, Marcello, Marco e la padrona di casa Sara per la splendida compagnia, oltre ovviamente a Fabietto che ci ha fatto la sorpresa di raggiungerci venerdì sera e Valeria che invece è si è fatta vedere sabato. E' stato un bel weekend non solo per la compagnia e per quello che si è fatto, per le cazzate e per tutte le cose di questo tipo. E' stato un bel weekend perchè era da tanto che non ne passavo uno così "anarchico", senza particolari cose da fare e particolari tempi da rispettare. Ci voleva proprio, in un momento della mia vita in cui mi viene da chiedermi se il fatto che lavoro non mi porti a rinunciare a tante cose che miei coetanei fanno. E' stato bello e me lo porterò dentro.

martedì 15 aprile 2008

La sinistra

Il tracollo della Sinistra Arcobaleno ha portato alla totale assenza di rappresentanti in Parlamento. Se mi viene da pensare a chi dovevano essere questi rappresentanti, non riesco a dolermene. Con le dovute eccezioni, come Forgione e soprattutto Tommaso Sodano Se penso alla mancanza della sinistra in sè, è un colpo durissimo da digerire, ancora di più della vittoria di Berlusconi e della Lega. La Sinistra Arcobaleno ha distrutto un bacino di voti, perdendo circa il 10%. La sinistra italiana ieri è morta, svanita. Bertinotti ha detto una cosa saggia, si sono dimenticati di fare politica nelle fabbriche. Bravo, facile pensarci ora. Probabilmente aveva troppe puntata di Porta a Porta alle quali partecipare.

"Un operaio di Piombino, già dirigente della Fiom, mi ha scritto una lettera che mi ha tolto il fiato: non vi seguo più, dice, ormai vi occupate solo di carcerati, di finocchi e di negri." F. Mussi

"A questo punto dobbiamo ricominciare da capo e ricominciare dai vecchi simboli", la falce e martello. Lo dice il segretario Pdci, Oliviero Diliberto, dopo il tracollo elettorale della Sinistra arcobaleno e aggiunge: "Berlusconi ha vinto di 10 punti percentuali, la sinistra è praticamente scomparsa: bel risultato ha raggiunto Veltroni".

Il problema è che non hanno capito un cazzo. Il futuro è nerissimo.

The day after the day after

lunedì 14 aprile 2008

The day after

Non l'ho presa bene. Ho passato la giornata a mangiare, roba che Nanni Moretti è un dilettante. Che poi, voglio dire, me lo aspettavo, e allora non capisco perchè mi dolgo tanto della vittoria del piduista. Forse sarà stata l'illusione dei soliti exit poll, forse è stata la scomparsa totale della sinistra dal Parlamento. Non amo la Sinistra Arcobaleno, seppure mi trovi d'accordo con molte cose mi sembra guidata da una massa di idioti. Sono stati capaci di perdere il 10%. Forse è stato il risultato della Lega, che per me che vivo al Sud è una mezza tragedia. Non credo sia stato il risultato (netto) in Campania, preludio alle prossime regionali. Ma giusto perchè peggio di Bassolino sarà difficile fare. E invece sono tornati: il piduista, Schifani, Tremonti, Dell'Utri, Bondi e compagnia cantante. Saranno cinque anni lunghissimi.

domenica 13 aprile 2008

L'amaca

Difficile non condividere i pensieri di Michele Serra.

Andare a votare mi è sempre piaciuto, amo la banalità della democrazia, nutro simpatia per i seggi, gli scrutatori, i tabelloni appesi, le guardie che guardano, la matita copiativa. Mi emoziono ogni volta, anche se le volte oramai sono tante. Non ho mai capito l´ignavia dei disinteressati, dei non partecipi per menefreghismo, e fatico a digerire anche la spocchia di quelli che non vanno a votare perché «non si riconoscono» in nessun partito, chissà in che cosa si riconosceranno, nel Re di Atlantide, negli anelli di Saturno, nella barba di Bakunin, nella loro mamma?
Temo proprio che perderò anche questa volta, d´altra parte questo è sempre stato un Paese di destra, cattolico e di destra, gli elettori di sinistra sono abituati a perdere da generazioni, di padre in figlio, ci sono quelli che lo fanno apposta e votano l´estrema perché è bello sentirsi pochi ma buoni, ci sono quelli che invece cercano di fare mucchio (come me) ma passano gli anni e il mucchio non è quasi mai abbastanza grosso per governare. Da quando vado a votare ho vinto solo un paio di volte su venti, è una media da retrocessione. Incredibilmente ci credo ancora, mi piace ancora, specialmente se penso a tutta la brava gente che si è fatta un gran mazzo in campagna elettorale. Ho un paio di amici che rimarranno a casa, a misurare la puzza sotto il naso. Da dopodomani gli vorrò bene lo stesso, oggi no. Oggi li detesto.

Zero

La genialata è stata quella di andare a votare durante la partita del Napoli. Se era un match contro una grande non avrei trovato neanche gli scrutatori. Stamattina, invece, scendendo di casa, ho avuto un raro barlume di ottimismo elettorale, ho pensato che ce la potessimo fare. E' passato presto, non credo che il centrosinistra riuscirà a vincere. Limitare i danni sarebbe già un risultato quantomeno discreto. Certo, fa impressione pensare che Berlusconi è alla quinta candidatura e che la vita politica del paese è legata a doppio filo a quest'uomo dal 1994. Fa già impressione così, figuriamoci se poi si pensa all'anomalia che rappresenta sia da un punto di vista politico-economico che giudiziario. Comunque, alla fine ho votato per Italia dei Valori, e mi auguro che - una volta tanto - il mio non sia stato un semplice voto basato sul turarsi il naso. Non ce la facevo a votare un partito con la Binetti, e allora ho cercato di dargli comunque una mano, votando il suo alleato. Di Pietro mi è sempre piaciuto, non mi pesa aver messo la X sul suo simbolo e di questi tempi questa cosa è già un miracolo.

sabato 12 aprile 2008

Sindacalista cercasi

Non c'ero, oggi, a vedere Napoli-Scafati, anticipata a un orario assurdo (14.30 di sabato) per chi ha un lavoro. E così mi sono perso il comunicato dei giocatori, che hanno reso nota la problematica degli stipendi ai tifosi e hanno scioperato nella prima azione, con Blums che teneva la palla in mano fino allo scadere dei 24 secondi. Lo sciopero probabilmente è durato qualche minuto in più, visto che ci siamo trovati sotto 2-14, ma Scafati è allo sbando ancora più di noi e così s'è vinto. Raggiungiamo così la salvezza matematica, un risultato insperato a metà dicembre, ma la vera sfida inizierà quest'estate, con la speranza che arrivi qualche imprenditore a rilevare la società. Altrimenti saranno cazzi amari.
Un sentito ringraziamento, intanto, va ai giocatori e a tutti i dipendenti, che sono riusciti a centrare la salvezza sul campo in condizioni davvero improbabili.

mercoledì 9 aprile 2008

Sagrada familia

La dichiarazione di Marcello Dell'Utri, nella quale afferma che Mangano (mafioso che visse due anni ad Arcore come stalliere) sarebbe stato un eroe per aver evitato di inventare storie su Berlusconi in cambio della scarcerazione, non mi sembrano un incidente di percorso nella campagna elettorale. Nè la conferma di Berlusconi, arrivata puntualmente il giorno dopo. Il terribile sospetto è che si tratti di un messaggio nemmeno troppo velato. Evidentemente, con la candidatura di Cuffaro con Casini, il timore di perdere voti è tanto.

lunedì 7 aprile 2008

Tardo impero

Sono partite dall'utilità pari a zero, quelle che Napoli sta giocando in queste settimane. Probabile che mi perda anche la prossima grazie a Sky e al suo cazzo di anticipo delle 14.30 del sabato. Con Avellino s'è visto il solito terzo quarto, avevamo la partita in mano sul +2 e l'inerzia dalla nostra, ma lo 0/5 ai liberi in quegli istanti ha pesato tantissimo. Rotazioni ridotte all'osso, Flamini non al meglio, Thomas si autoesclude dal match e poi provvede Bucchi a farlo fuori. Avellino ha il solito Green che ci martella. Si aspetta il finale di stagione e ci si prepara a un'estate difficile, sperando di esserci l'anno prossimo (e in che modo?).

martedì 11 marzo 2008

Toni soft

Ho sempre auspicato una campagna elettorale in cui gli avversari non si insultano ogni ora, ma qua mi sembra si stia esagerando. Il primo mese è stato qualcosa di atrocemente sconsolante, per la pochezza offerta dalle parti in lizza. Ok, bisognava rivedere le alleanze e allestire le liste, ma per il resto si è assistito a un ridicolo gioco delle parti, fatto di bacini a distanza made in Veltrusconi. Giusto negli ultimi giorni si è assistito a qualche querelle, per cose trascendentali come Berlusconi che strappa il programma del Pd e la candidatura di Ciarrapico, con la sinistra che si è dimenticata (forse) di ricordare che la gravità non è soltanto nel fascismo dell'individuo, ma nella sua lunga carriera di delinquente.
Ad animare un po' la questione non ci provano neanche i piccoli: Bertinotti passa da un salotto televisivo all'altro, Casini cerca disperatamente la lite con Berlusconi che non lo calcola manco di striscio. Restano allora i piccolissimi. Pannella fa lo sciopero della sete contro il suo sciopero della sete, Boselli cerca disperatamente di farsi invitare in trasmissioni televisive per poi abbandonarle in segno di protesta e offre candidature a destra e a manca. Un bel quadro, non c'è che dire. La nota positiva (e non è poco) è che forse ci siamo levati dalle balle Mastella, almeno per un po'.

lunedì 10 marzo 2008

Pantofolaio

Che vi credete, sono uno sportivo io. Voi passate la domenica a mangiare e a dormire, fatevi del male. Che ci penso io a vivere la mia domenica di sport per voi.
E da sportivo (molto all'italiana), mi sono comportato oggi, non avendo molto da fare perchè la Eldo ha giocato (e perso, pare anche piuttosto male) ieri, e inoltrenon sfruttando in maniera adeguata la casa a disposizione. Penso di essere l'unico ragazzo al mondo che non utilizza il campo libero perchè LA RAGAZZA è andata allo stadio. Ora ridete (giustamente) per le prossime 3/4 ore, dopodichè, se volete, continuate pure a leggere.
Fatto? Bene. Dicevamo che son sportivo, ed essendo domenica ho deciso di spaparanzarmi sul divano e di gustarmi quasi tutto lo sport a disposizione. Calcio escluso, perchè se non c'è la nazionale raramente mi appassiono a un qualcosa dove non succede niente per minuti.
Ore 16, Francia-Italia del 6 Nazioni. Gli azzurri hanno retto abbastanza bene, ma hanno commesso le solite ingenuità che ci sono costate carissimo. Rougerie ci ha massacrato.
Ore 18, Toronto Raptors-Seattle Sonics. Utile per vedere come Carlos Delfino sia diventato un giocatore di tutto rispetto anche in Nba e per cercare di comprendere come possa Tj Ford essere considerato un giocatore di basket. Nel secondo quarto, in tre azioni consecutive, si è fatto stoppare un sottomano rovesciato dal ferro, ha scaricato a un avversario in un contropiede 1vs3 e ha forzato un tiro in un 1vs4. Bargnani male al tiro ma autore di un buon secondo tempo, dove ha ritrovato la retina ed è stato solido a rimbalzo.
Ore 20.30, Phoenix Suns-San Antonio Spurs. L'acquisto di Shaq sembra essere stato fatto apposta per dare fastidio a Duncan, che fatica di più ad aggirare il corpaccione di The Diesel rispetto a quello di un pessimo difensore come Stoudemire. Vincono i Suns ma San Antonio sembra avere un maggior numero di variabili da sfruttare, e per D'Antoni c'è sempre l'enigma della marcatura di Parker. Ginobili tra i migliori 10 del campionato.
Ore 21 (zapping selvaggio), MotoGP. Parte forte Pedrosa ma un anno dopo è sempre il cangurotto a divorare l'asfalto. Stoner disumano, ottimo esordio per Lorenzo e Dovizioso che si permette di battere Rossi al termine di un duello esaltante.

domenica 9 marzo 2008

Good luck

Internet è grande perchè ti dà la possibilità di interagire quotidianamente con persone lontane. Molte delle mie amicizie sono coltivate attraverso la rete, e non le considero affatto di minore importanza rispetto a quelle con persone che vedo più volte a settimana. L'altra possibilità è quella di mantenersi in contatto con persone che vedevi più volte a settimana e che ora non potrai vedere così spesso. Non è la prima volta che mi capita una cosa di questo tipo. Con Mattia a scuola eravamo inseparabili e ha preso la strada di Roma, poi di Londra, poi di New York. Con Simone condividevo, e condivido, praticamente tutte le mie passioni. E qualche anno fa anche lui ha preso il volo per Sassari. Questa volta tocca a Francesco, che ha deciso che Napoli era troppo piccola per il suo talento (anche se bisogna ancora scoprire quale sia effettivamente) e ha diretto la sua stempiatura in direzione Milano. Sono sensazioni strane, ti senti irrimediabilmente più solo. Ma alla fine i modi di sentirsi ci sono sempre, le occasioni per vedersi si trovano, e sai che ognuno può fare conto sull'altro. In bocca al lupo Puccio!

sabato 8 marzo 2008

Human beat box

A John De Leo è bastato pochissimo per conquistarmi, è stato sufficiente fare come secondo pezzo una magnifica cover di Nothingness, pezzo dei Living Colour che in quel locale avremmo conosciuto sì e no in tre. Ma l'apice del concerto è stato probabilmente durante Bambino Marrone, quando ha iniziato a fare il dj suonando il clacson e girando la chiave di uno di quei giocattoli per bambini a forma di postazione di guida. Di sicuro non è un concerto facile per chi non conosce i pezzi, ma è difficile non rimanere comunque rapiti davanti ai loop vocal/strumentali di Spiega la vela. John lascia tutti a bocca aperta quando arriva a suonare l'armonica a bocca senza armonica, tanto che sono stato lì cinque minuti a chiedermi se lo strumento ci fosse o meno. Finisce con metà del locale che canta Nero Vivo, unico pezzo dei Quintorigo riproposto.
Vanno però dette un po' di cose negative, che però esulano da quanto proposto da De Leo. Innanzitutto, il costo spropositato. Ok i 15 euro del biglietto con tanto di consumazione, ma aggiungerci 10 euro di tessera Arci e 2 di guardaroba obbligatorio ti fanno un po' male al portafogli. Insomma, io a vedere sto concerto ci tenevo ma altrimenti col cazzo che mi avrebbero visto. Mi sarei anche comprato il cd, se non fosse che piangevo miseria. Altra cosa parte del pubblico, che ha pensato bene di chiacchierare anche durante le canzoni che necessitavano il massimo silenzio. Buon modo di buttare 30 euro, ma probabilmente erano distratti dalla proiezione in loop di "Cicciolina amore mio". Va bene che il locale (Mutiny, diciamolo affinchè la gente sappia) era un ex bordello, con tanto di lettini dove stravaccarsi, ma c'erano pure dei bambini. Vabbè, amen, spero di poterlo rivedere ma in un altro posto.

domenica 2 marzo 2008

Si suda

Ci sono buone possibilità che la prossima gara che vedrò della Eldo sia tra un mese: delle prossime 4 ci sono 3 trasferte e quella interna è il sabato di Pasqua e spero di non essere a Napoli. Non è una gara facile, come previsto, perchè i giocatori sono un po' deconcentrati dopo i bei risultati delle ultime partite, e perchè Varese comunque non fa così pena come nel girone d'andata. Rocca segna un canestro maestoso in dream shake alla Olajuwon e si fa un mazzo quadro, ma gli altri non ci sono e la Cimberio va avanti anche di 15. Bucchi capisce con un po' di ritardo che oggi in campo c'è il fratello scarso di Thomas e che solo Flamini può tenere Holland, che infatti uscirà presto dalla partita. Giocando di merda, finiamo il primo tempo sotto di 12 e non è un cattivo risultato. Nella ripresa c'è l'ormai consueto show nel terzo quarto, in cui recuperiamo tutto lo svantaggio. Gara concreta di Monroe nonostante i tiri non entrino. Rocca ha qualche problemino di falli e di conseguenza soffriamo molto Lloreda, bel giocatore, molto potente e con una gran presenza in post basso. Nell'ultimo quarto si erge sua maestà Jumaine Jones: se fino si era "limitato" a segnare (tanto), nei dieci minuti finali gioca con un'intensità pazzesca, prende rimbalzi ad altezze sovrumane, stoppa, difende come un ossesso. Aggiungiamoci Malaventura che ormai è diventato un clutch player (chiedere a Caja...) e che trova tre triple fondamentali ed ecco altri due punti.
La zona playoff è ancora a quattro punti, il problema è che davanti ci sono tante, forse troppe squadre. Marciamo col nostro passo e vediamo cosa arriva, la gara di sabato a Pesaro (alle 14.30, bell'orario del cazzo) sarà determinante.

p.s.: che bello rivedere Tierre Brown con un'altra canotta addosso. mamma che scarso, ieri forse il migliore in campo per Napoli

domenica 24 febbraio 2008

Un'orchestra

Ieri sera s'è visto qualcosa di più di una squadra di basket. Montegranaro non perdeva in casa da una vita, ed era seconda in classifica. Noi in trasferta fatichiamo. Il primo tempo è stato bruttino, loro hanno trovato punti con Jobey Thomas (eccezionale su un Monroe bravo a capire che era dannoso forzare) e con Minard. Noi ci siamo affidati a un Rocca dominante ed è stato bravo Flamini a fare 4 punti in un momento di difficoltà offensiva.
Il terzo quarto è stata una cavalcata: ci sono entrati i primi tiri da 3 (Blums, Jones, Thomas). Parziale di 34-17. Rocca ha continuato a umiliare Ford (in formissima fino a ieri, e a 20" dalla fine aveva segnato solo 3 punti), Flamini ha avuto momenti da Dea Kali per la quantità di palle sporcate e recuperate.
Io continuo a guardare dietro, ma molto più a cuor leggero. E una sbirciata davanti ogni tanto si può anche fare. Temo, però, la partita di sabato con Varese, ultima in classifica. Non vorrei che ci rilassassimo e che ci facessimo sorprendere in casa.

giovedì 21 febbraio 2008

Un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera rinfresca un po' la memoria ai lettori e, soprattutto, alle istituzioni sulla situazione rifiuti in Campania. Stella torna all'epidemia di colera che sconvolse Napoli 35 anni fa. Va anche a ripescare alcune frasi di Matilde Serao del 1884 (milleottocentoottantaquattro!). E' l'ennesima dimostrazione che la crisi dei rifiuti campana non è un problema solo attinente alla regione (e a tal proposito prima o poi vi posterò una mini-inchiesta sulle ecomafie), e che soprattutto la volontà di risolverla è pari a zero.
Dalle viscere puzzolenti delle discariche campane, insieme con i rifiuti tossici, continuano a uscire sorprese. Come una lontana legge regionale che, dissepolta, fa retrodatare l'emergenza spazzatura al 1973: cioè 35 anni fa. E indovinate da cosa era stata motivata, quella legge? Dal colera e da una rivolta a Pianura. Prova provata che il nostro è un Paese più smemorato dello smemorato di Collegno. Quanto siano lunghi trentacinque anni è facile da dirsi. Ne bastarono ventuno a Gengis Khan per unificare le tribù mongole, trascinarle alla conquista dell’Asia, arrivare ai Balcani e fondare il più grande impero della storia. Ne bastarono ventisette a Wolfgang Amadeus Mozart, morto appunto trentacinquenne, per scrivere 22 opere liriche, 12 opere sacre, 17 sinfonie e un’altra infinità di concerti e sonate e duetti. Ne bastarono 32 a Pio IX per marcare il pontificato più lungo dopo San Pietro. Bene, in quel lontano 1973 in cui erano ancora vivi Julius Evola e Aldo Palazzeschi, Beppe Savoldi vinceva la classifica marcatori davanti a Paolino Pulici e a Sanremo trionfava Peppino Di Capri, Napoli venne colpita dal colera.

Era la fine di un agosto torrido. Il presidente del Consiglio Mariano Rumor declamava che i problemi del Mezzogiorno erano al primo posto nella sua agenda, le cozze morivano asfissiate negli allevamenti legali e in quelli abusivi, la città non aveva ancora smaltito la rabbia che a metà luglio, nell’incubo d’una crisi energetica, aveva scatenato addirittura una serrata dei panificatori seguita da medievali assalti ai forni. E quando furono segnalati i primi due morti dilagò il panico. Il 30 agosto i decessi erano già sette, i ricoverati negli ospedali oltre centocinquanta, gli americani cominciavano a vaccinare la gente con enormi siringoni. E mentre nel resto d’Italia gli anti-democristiani sorridevano del fatto che per l’Organizzazione mondiale della sanità l’epidemia era causata da un vibrione di tipo Ogawa (con immediato gioco di parole su quello che era allora il viceré doroteo: «’o Gava») in città e nei dintorni divampava la protesta con guerriglia nelle strade, incendi, attacchi alle farmacie.

Ed ecco infine arrivare le prime disposizioni igieniche: vietato vendere frutti di mare, vietato fare il bagno lungo tutto il litorale, vietato abbandonare l’immondizia per strada. I giornali, memori di quanto era accaduto nella storia, ripubblicavano le cronache della spaventosa epidemia di colera del 1884 (settemila morti) e di quella ancora più apocalittica del 1836/1837, quando le vittime erano state 18 mila. Il ministro della Sanità, Luigi Gui, arrivava sotto il Vesuvio dicendo di essere stato informato di quanto accadeva dalla radio e mentre il capo dello Stato Giovanni Leone faceva visita ai malati al «Cotugno», una folla di curiosi, come trent’anni dopo avrebbe ricostruito sul «Diario» Eugenio Lucrezi, assisteva dal lungomare «alla deriva di quintali di cozze senza padrone, sradicate dai tralicci da chissà chi, che fluttuavano libere su e giù per Mergellina e in balìa delle correnti» mentre i fotografi immortalavano gli allevamenti di frutti di mare dove aggallavano i topi morti.

Sul Mattino, riapparve anche un pezzo della combattiva lettera aperta che la grande Matilde Serao aveva indirizzato in quel 1884 al capo del governo Agostino Depretis: «La strada dei Mercanti, l’avete percorsa tutta? Sarà larga quattro metri, tanto che le carrozze non vi possono passare, ed è sinuosa, si torce come un budello; le case altissime la immergono durante le più belle giornate, in una luce scialba e smorta: nel mezzo della via il ruscello è nero, fetido, non si muove, impantanato, è fatto di liscivia e di saponata lurida, di acqua di maccheroni e di acqua di minestra, una miscela fetente che imputridisce. In questa strada dei Mercanti, che è una delle principali del quartiere Porto, v’è di tutto: botteghe oscure, dove si agitano delle ombre, a vendere di tutto, agenzie di pegni, banchi lotto; e ogni tanto un portoncino nero, ogni tanto un angiporto fangoso, ogni tanto un friggitore, da cui esce il fetore dell’olio cattivo, ogni tanto un salumaio, dalla cui bottega esce un puzzo di formaggio che fermenta e di lardo fradicio ».

E tutti a dire: ecco, anche oggi è come allora! Basta! Basta! Era questa l’aria che tirava, quando scoppiarono le rivolte di piazza contro le discariche, a partire da quella di Pianura dove la gente organizzò esattamente come oggi furenti blocchi stradali. E fu nella scia di questi moti che il Consiglio Regionale della Campania (nel quale sedeva sui banchi comunisti il giovane Antonio Bassolino) decise di votare una «dichiarazione di urgenza ». E di varare una legge, la numero 23 del 19 novembre 1973, che portava un titolo quasi incredibile, a rileggerlo oggi: «Finanziamenti regionali per la costruzione, ampliamento e completamento di impianti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani». E non si trattava solo, come ricorda Mario Simeone, già capo dell’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale, di buoni propositi: per la sua attuazione venne previsto infatti uno stanziamento di 30 miliardi di lire, con i quali i comuni o loro consorzi avrebbero dovuto «costruire i necessari inceneritori nel quadro di un piano regionale di cinque anni di localizzazione razionale degli impianti». All’articolo 9, con minaccioso decisionismo, c’era scritto: «Qualora i Comuni o Consorzi non presentino i progetti esecutivi o non completino le opere nei termini stabiliti, provvede direttamente la Regione alla realizzazione degli impianti». All’opera! All’opera! Cinque anni dopo, al momento del bilancio, non era stata investita seriamente una sola lira. Da allora, mentre si accavallavano emergenze ad emergenze, si sono succeduti 5 presidenti della Repubblica, 9 legislature, 29 governi. E, come se quella legge non fosse mai stata fatta, si è sempre ricominciato da zero.

lunedì 18 febbraio 2008

La sfida nella sfida

Jumaine Jones e Alan Anderson si conoscono perchè hanno giocato assieme in Nba, a Charlotte. I due hanno dato vita a simpaticissimi siparietti nel corso del match. Tutto è iniziato quando JJ ha subito fallo su tiro da 3 e ha sbagliato i primi due liberi. Anderson è andato a sfotterlo, e Jones per dimostrargli di saperci fare ha segnato di tabellone. Cosa che ha provato, con successo, anche in altri momenti del match.
Sesta vittoria interna consecutiva, anche se le cose non s'erano messe benissimo nel primo quarto. Invece nel secondo quarto abbiamo ingranato, trovando bei canestri con Monroe e Jones. Il terzo quarto invece è stato da manuale del basket, segnavamo in ogni modo e abbiamo difeso alla grande, grazie a una prestazione maiuscola di Mike Bernard (3 stoppate). In curva ambiente caldo quando la squadra ha iniziato a ingranare. Ultimo periodo orribile, Bologna (bella la canotta) rosicchia qualcosa ma non ci impensierisce più di tanto. Dietro Scafati vince e quindi il margine è sempre di sei punti.
Post-partita tranquillo, se non fosse che al momento di pagare il conto viene il proprietario del pub a farci i complimenti per le birre che avevamo preso nel corso della serata e per l'ordine in cui le avevamo prese! Mio fratello con la colossale faccia tosta di chi ha appena bevuto un litro abbondante gli chiede se la nostra bravura non meriti uno sconto, e viene puntualmente accontentato.

sabato 16 febbraio 2008

Into the Wild


Visto, finalmente, ieri. Visto che adoro il viaggio e la natura in tutte le sue forme, non poteva non piacermi. Aggiungiamoci anche la colonna sonora di Vedder, che nel film si incastra perfettamente, e il quadro è completo.
Essendo io clamorosamente pigro, vi lascio ancora una volta il link alla recensione di ale, alla quale non mi sentirei di aggiungere molto, in particolare sulla seconda conclusione, quella del rapporto con i genitori. Non l'ho trovato, invece, troppo lungo. Altre considerazioni le evito per non sputtanare il finale a chi non l'avesse ancora visto.
Piccola nota a margine: visto in una saletta da 25 posti con una coppia dietro di me che ha vociato per tutto il film su quanto fosse assurda e poco verosimile la storia. Finisce il film, vedono che è una storia vera e dicono "ah però, figo!". Facendo un paradosso, forse converrebbe proibire la formula "tratto da una storia vera". Sapere che un racconto, una storia non sono realmente accadute ci impedisce di chiudere gli occhi e sognare. Godersi una storia senza troppe pippe mentali.

martedì 5 febbraio 2008

Trasfertina senese

Un simpatico viaggetto, una bella domenica in compagnia. Appuntamento alle 8, viaggio tranquillo fino a Montepulciano. Purtroppo la segnalazione del ristorante non è dei migliori, il vino non è male, si mangia nella norma. Credo che in zona si possa ottenere molto di meglio pagando di meno. Per la cronaca, come antipasto un tagliere di salumi e formaggi. Poi ribollita e pici al ragù. Grigliata mista: bene il vitello, salsiccia molto aromatica, la tagliata è tostariella. Si chiude con cantucci col vin santo e una specie di chiacchiere (o frappe, che dir si voglia). Per gli interessati, il ristorante si chiama Fattoria Pulcino. Ripeto, non si mangia male ma forse era meglio un agriturismo...

Il palazzetto di Siena è pieno, non c'è un bel rapporto tra le due tifoserie ma come ben sapete a me frega solo della partita. Siena parte fortissimo, la differenza è evidente. Piano piano tutti i nostri giocatori hanno problemi di falli, e dalla tripla di Eze seguita dagli airball di Jumaine Jones (ben tenuto da Stonerook nei primi 20') si capisce che non è una gran serata. Thomas passa la sua partita immobile in angolo, chiama il cambio di marcatura anche nei blocchi appena accennati, dopodichè per infortunio (chissà quanto vero) si chiama il cambio. Al riposo non c'è storia, ma nel secondo tempo la situazione cambia. La squadra lotta, segniamo anche canestri con un po' di fortuna, in particolare con Blums e Jones. A -2'30" abbiamo anche la tripla del -5, ma Monroe sbaglia. Peccato, non gli avessimo regalato il primo tempo ce la saremmo giocata fino alla fine. Resta la netta superiorità della MontePaschi, che ha comunque dato l'impressione di poter accelerare quando voleva.

Il ritorno è un po' complicato, all'altezza di Roma c'è una sorta di uragano. A casa stanco ma felice.

giovedì 31 gennaio 2008

pVo

E così son giornalista professionista. Una sensazione strana, un risultato che coltivavo da tempo e alla fine ce l'ho fatta.
Partivo da 41,33, niente di stratosferico ma un voto che mi permetteva di stare tranquillo. Sono uno degli ultimi della mattinata, quindi passo il mio tempo a camminare nervosamente dopo una notte semi-insonne a causa dei chili di peli dei gatti di mio zio rimasti sul letto. Scambio due chiacchiere con un po' di ragazzi, c'è chi viene dal Veneto, chi dalla Sicilia, chi dall'Umbria. Iniziano gli esami e fuori dalla stanza di una delle commissioni si posiziona una ciucciuettola (civetta, per i non napoletani) che ha già fatto l'esame qualche anno prima e che commenta con sprezzo le domande alle quali i candidati non sanno rispondere, bollandole come facilissime. Grazie al cazzo, comodo dirle ora, senza tensione.
Un paio di bocciati, a quanto pare dovuti a scena muta totale. Tocca a me.
Partiamo dalla tesina (sul rapporto tra blog, informazione e politica), il relatore espone e io commento. Non mi sono mossi appunti nè positivi nè negativi. Poi attaccano con le domande: tutto ruota attorno al Presidente della Repubblica, modalità d'elezione, competenze, responsabilità, motivazioni della controfirma ministeriale. Poi inizio ad andare in difficoltà quando mi chiedono, vedendo per la testata per la quale lavoro, chi sia un parlamentare di Forza Italia eletto all'estero. E via di domande sugli eletti all'estero. Poi mi chiedono il trasformismo e infine chiudono con l'eveline, e grazie ancora al collega Adriano Albano per averci spiegato cos'è durante il corso.
Esco, mi sento svuotato, sensazioni che si alternano. In certe parti bene, in altre così così. Mi fanno rientrare, mi comunicano che l'ho passato. A quel punto ho scollegato le orecchie, ho preso il foglio, ho ringraziato e me ne son scappato.
Se qualche esaminando capitasse a leggere queste pagine e volesse informazioni chiedesse pure. Consiglio di leggere dal blog "Il bello del web" tutti i post relativi all'esame.

lunedì 28 gennaio 2008

Asfalto fresco

Era da un po' che non si vinceva in maniera così netta e questo non può che far piacere. Palla a due e siamo già 10-0, con Monroe unico a referto. Teramo corre ma i suoi tiratori non sono in giornata, Poeta si sbatte ma gli manca qualcosina, Tucker ben contenuto, Powell sufficiente. Primo tempo davvero sontuoso.
Nella ripresa soffriamo di più, Teramo trova qualcosina da Yango (il suo tiro dalla linea di fondo dai 4 metri è davvero buono) ma noi riusciamo ad avere un buon contributo da tutti: Blums un po' appannato nel terzo quarto ma solido nell'affondo finale, Malaventura trova canestri difficili con il cronometro agli sgoccioli, Thomas prende rimbalzi da poster e offre cioccolatini ai compagni, Bernard concreto in difesa. Di Jones non ne parlo nemmeno perchè fa impressione: è raro trovare americani capaci di giocare in questo modo per la squadra, di far sembrare semplici cose complicatissime. In più a rimbalzo è una furia.
Altri due punti in cascina, ora possiamo andare a Siena senza troppi patimenti e proviamo a giocarcela. Probabile ci scappi anche la trasfertina mangereccia...

lunedì 21 gennaio 2008

Altri due in saccoccia

Se il momento più bello della giornata cestistica arriva da Cantù, dove la curva omaggia il Poz, suo rivale storico, a Napoli si vede la migliore partita della stagione. Repesa probabilmente sbaglia tattica, e decide di buttare Fucka e Lorbek sottocanestro a fare a sportellate con Rocca piuttosto che usare la loro atipicità per farli segnare da fuori. Il risultato è che ogni volta che lo sloveno va in post si trova Mason che lo spintona e lo costringe a tiri complicatissimi. Palazzetto pieno, Napoli conduce per buona parte della partita, nonostante alcune amnesie difensive su De La Fuente. Jones un po' in disparte, Monroe discontinuo. Chi esplode nella ripresa è Malaventura, che aveva iniziato maluccio ma poi inizia a segnare con continuità. Blums bene anche se necessità di un cambio, e infatti Roma a pochissimo dalla fine è avanti di 7. Nel finale grandissimo Thomas che trova canestri importanti, compreso un antisportivo, e rimbalzi "di voglia". L'overtime ci premia, altro ossigeno.

lunedì 7 gennaio 2008

Lo sport più bello del mondo

Ricordare bene la successione degli eventi, in una partita come quella di ieri, non è semplice. Manca circa un minuto e 20 quando, con Milano avanti di due, Booker segna subendo il fallo. +4, io e Fabrizio ci guardiamo e pensiamo che se segna è finita. Per fortuna, Melvin sbaglia, e lì probabilmente gira la partita. Milano torna comunque sul +4 quando mancano circa 24". Clamoroso regalo di Sesay che invece di far scorrere il cronometro ci manda in lunetta. Sotto di due, fallo su Booker che fa 1/2. Blums, che ieri ha giocato con il fuoco dentro, si alza e segna da 3. Incredibile, siamo sotto di 1. Lo stesso Janis decide eroicamente e giustamente di fare fallo su Gallinari. Tiri liberi del Gallo, 1/2. A quel punto Monroe, che fino a quel momento si era buttato solo dentro commettendo diversi errori, va in penetrazione e scarica per Malaventura dall'angolo. Tripla e boato del pubblico, mancano 5 secondi. Rimessa, riceve Booker che si porta all'ala, finta su Rocca che non abbocca del tutto, tiro lungo e secondo ferro.
Palazzetto che esplode, mi trovo ad abbracciare gente sconosciuta, non si capisce più un cazzo.
La partita... Milano l'ha buttata, anche se per lunghi tratti avevamo dato l'impressione di poterla vincere (anche +8 verso la fine del terzo quarto). Caja ha messo il quintetto piccolo che ci stava ammazzando, noi non ne buttavamo più dentro una. Due punti d'oro.