sabato 30 giugno 2007

Napoli, si aggrava l'emergenza rifiuti

Benedetto XVI sara' a Napoli il 21 ottobre. Lo ha annunciato lo stesso Pontefice dopo aver recitato la preghiera dell'Angelus, nel giorno della Festa dei Santi Pietro e Paolo. "In questa importante ricorrenza - ha detto - sono inoltre lieto di annunciare che, accogliendo l'invito dell'Arcivescovo, card. Crescenzio Sepe, domenica 21 ottobre prossimo mi rechero' in visita pastorale a Napoli".

venerdì 29 giugno 2007

Divergenze parallele

Siamo sempre andati d'accordo e non pensavo che sarebbe finita così. Io ho sempre potuto contare su di lei, e lei lo sapeva, non facendo mancare mai il suo prezioso supporto.
Ma ieri è stato diverso. E' successo tutto all'improvviso, non me lo aspettavo. E proprio in un momento in cui lei doveva essere forte.
E così io ho preso una strada e lei l'altra.

E ora mi trovo con una caviglia gonfia come una melenzana.

mercoledì 27 giugno 2007

Adulti bambini

Da due giorni ho una specie di Kindergarten sotto casa. In pratica, hanno organizzato pomeriggi per bambini nei campi da tennis che sono proprio a pochi metri dal mio palazzo. Ora, il problema non sono di certo i bambini, che fanno sì casino, ma comunque copribile con un po' di musica ad alto volume.
Il guaio sono gli animatori che, oltre a mettere musica latinoamericana ad altissimo volume anche nel bel corso di un'accesa partita di pallone, parlano con un microfono tarato in modo tale da far udire la loro melodiosa voce anche ai piccioni e rompono i coglioni come poche cose al mondo.
Si accettano suggerimenti per farli smettere e opinioni su chi sia davvero il bambino là in mezzo.

domenica 17 giugno 2007


Ok, non è proprio la leggendaria Lettera 22. A dire la verità non è neanche un'Olivetti, e se vogliamo essere pignoli di scarlatto non ha nemmeno un centimetro. Fatto sta che oggi io e papà abbiamo tirato fuori dalla cassapanca-nostalgia (per intenderci, quella dove sono conservati tutti gli LP della sua gioventù) la sua macchina da scrivere. Purtroppo, a quanto pare, anche nel 2007 per sostenere l'esame per diventare giornalista professionista devi scrivere con una macchina. Per carità, niente di male. Ammetto che ha un certo fascino. L'unico problema è che ti riduci una pezza, se si inceppa un tasto e devi sbloccarlo ti macchi tantissimo. Mi ci metterò un po' di impegno, perchè rispetto alla tastiera da pc la Z e la M sono in due posizioni diverse, e quindi mi devo abituare.

venerdì 15 giugno 2007

"La velocità è nella testa, non nelle gambe. E se sei veloce quando pensi, diventi più veloce anche sul campo". Sentire Dejan Bodiroga annunciare il suo ritiro, parlando di "mezza velocità", riporta proprio a questa frase che lui stesso pronunciò, e che incarna alla perfezione la sua carriera. Con l'addio di Bodiroga, si chiude il cerchio su quella grande nazionale Jugoslava che riuscì a dare gioie a un paese funestato dalla guerra.
Scelto dai Sacramento Kings, decise - su consiglio di una vecchia volpe come Tanjevic - di rimanere in Europa. Probabilmente avrebbe dominato anche in un basket che bada essenzialmente all'atletismo, ma la sua scelta è stata vincente, e da un vincente come lui sinceramente non potevamo aspettarci altro.
In Italia è arrivato a 18 anni, a Trieste ha mosso i suoi primi passi cestistici di una certa importanza. Nel 1993, nel giorno del suo ventesimo compleanno, segna 51 punti, ai quali aggiunge 11 rimbalzi e 5 recuperi. Giocatore totale, alto 2.05 ma dotato di mani da pianista e un'intelligenza superiore. Con Milano vince una coppa italia e uno scudetto, con un suo canestro allo scadere.
Due anni al Real Madrid, e poi in Grecia, al Panathinaikos: lì vince 3 campionati greci e 2 volte l'Eurolega. Vola in Spagna, questa volta al Barcellona, e un anno dopo è ancora lui a mettere le mani sul massimo trofeo continentale. Ci aggiunge, per gradire, 2 campionati , 2 coppe del Re e una supercoppa.
Nel 2005 torna in Italia, a Roma. Non riesce ad aggiungere nulla al palmares, ma riporta la Virtus ad alti livelli.
Con la nazionale conquista due mondiali e tre europei: nella Finale del 2002, contro l'Argentina, segna nove punti negli ultimi minuti, con la Jugoslavia sotto di 8.
I trofei individuali manco li cito, sono troppi.

Un maestro, il suo piede perno e le sue finte resteranno perennemente scolpiti nella nostra memoria. Grazie Dejan.

giovedì 14 giugno 2007

Gli esami non finiscono mai

PROMOSSI:
Pete Townshend - una divinità. Non è solo quello che suona e come lo suona, ma è il piacere che prova e che sa far provare. Sotto un'alluvione biblica ha insistito per continuare, e oltre al suo 110% ha fatto anche un buon 70% di quello che spetterebbe al povero Daltrey. E' entrato nel mio personale Olimpo, grande artista e persona eccezionale.
Zack Starkey - per fortuna ha imparato a suonare con Keith Moon e non con il padre. Davvero massiccio.
Roger Daltrey - nonostante tutto. La voce ce l'ha, l'abbiamo visto nei primi sei pezzi. Purtroppo il diluvio, l'umidità e l'età hanno vanificato tutto. Stoico nello sputtanarsi la voce per le prossime date pur di farci sentire qualcosa.
HB - LA birreria di Monaco. Per fortuna ci siamo andati di pomeriggio...
Monaco - sempre più piacevole, l'Olympiapark mi mancava ed è meraviglioso.
I Pearl Jam - non pensavo potessero ancora stupirmi, e invece hanno cacciato una scaletta piena di chicche. Sempre favolosi.

BOCCIATI:
Verona - non tanto la città, carinissima, o l'Arena, posto fantastico. Ma che cacchio, piove sempre quando ci sono i concerti?
Birrerie di Monaco - alle 23.30 già tutte chiuse. E che cazzo.
I tedeschi allo show dei Pearl Jam - pochi e simili agli zombie. vita!

venerdì 8 giugno 2007

A Rocco piace il Calippo

Sembra uno scherzo, o una insidiosa provocazione dell'antipolitica. Ma è vero: al Senato, adesso, vogliono anche il gelato. Così ieri, a nome di un nutrito gruppo di parlamentari, il senatore Rocco Buttiglione, filosofo dell'Udc, e la senatrice Albertina Soliani, prodiana emiliana, hanno scritto ai questori di Palazzo Madama una lettera che merita di essere riportata nella sua concisa integrità documentale.
E dunque: "Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti".
E' bene a questo punto che si conoscano anche i nomi dei senatori-questori che prima o poi dovranno respingere o accogliere l'istanza, magari regolamentandola nelle sue molteplici varietà: ghiacciolo, coppetta, cassata, cono, cornetto, granita, sorbetto, affogato e biscottone. Si tratta quindi del senatore Gianni Nieddu, Ulivo; del senatore Romano Comincioli, Forza Italia; e della senatrice Helga Thaler, autonomista sud-tirolese. Che la coscienza del loro ruolo li ispiri, per una volta, nel senso che riterranno più consono al bene comune. Amen.
Nel frattempo, varrà la pena di considerare come quella che in un celebre studio affidato alla buonanima di Giovanni Malagodi veniva cautamente definita "la condizione del parlamentare" sia oggi diventata, sic et simpliciter, "la qualità della vita dei senatori". Ma soprattutto colpisce, nella sollecitazione gelatiera e bipartisan, una parola che getta una piccola luce sulla faccenda: "il desiderio".
Ecco forse la bramosa chiave di volta per comprendere come, al di là di un facile e scontato moralismo, diversi rappresentanti della volontà popolare abbiano smarrito il senso stesso del loro operato, e ormai non si rendano più conto dell'effetto - per non dire la ricaduta simbolica - che suscitano certe loro pretese.
Molto semplicemente: desiderano, anzi desiderano troppo, non pongono tanti limiti alle loro voglie. Nel caso specifico alla loro gola. E' un fatto che richiama l'essenza corporea e primordiale del potere; un'impellenza biologica che non viene nascosta perché connessa al rango, allo status, al privilegio di ostentare il proprio appetito. Ai senatori piace il gelato: e lo vogliono. Slurp! Qui e ora. Slurp! slurp! Magari non immaginano che uscire dal Palazzo, farsi due passi a piazza Navona potrebbe anche fargli bene; magari non riescono nemmeno a capire come rispetto a un innocente gelatino si possano tirare in ballo questioni così alte. Pare di sentirli: eh, quante storie!
E' un'unica, drammatica storia, in realtà, quella dello snaturamento, della degenerazione, della deboscia delle assemblee elettive all'insegna di Bengodi. Tanto più irrilevanti le Camere sul piano politico, quanto più ornamentali, confortevoli, opulente, agognate.
Il Senato, in particolare. Perché prima del gelato i senatori hanno chiesto e ottenuto le settimane gastronomiche regionali, e poi quelle dedicate alle province. Il collezionista dispone di fantastici comunicati ufficiali emessi nei momenti più delicati sulle degustazioni dell'agro pontino, "la seconda giornata sarà abbinata alla carne di bufala bianca", oppure un dovizioso banchetto palermitano a conclusione del quale il presidente Musotto ha fatto presente uno slogan promozionale che a dire il vero lì dentro rischiava di suonare un po' così: "Mangio sicuro, mangio meglio".
A metà marzo il presidente Marini ha concesso la sala degli atti parlamentari al primo corso di sommelier per senatori. Montecitorio risponde con i prodotti agricoli di qualità certificata. Chi vuole il lardo, chi lo squacquerone, chi i fichi caramellati e chi i torcinelli. Buttiglione e la Soliani, dopo tutto, sono in buona compagnia. La deriva eno-gastronomica si fa anche dolciaria, ma non è dolce per niente il futuro delle istituzioni rappresentative.

mi viene da piangere. considerando che alla buvette già paghi un piatto pregiato la stessa cifra della zuppa del muratore alla mensa, mi chiedo cosa gli costerebbe uscire a prenderselo, sto cazzo di cono, e ficcarselo là dove più gli aggrada. ma soprattutto, mi chiedo quanto ancora dobbiamo aspettare per una bella rivoluzione alla francese, con tanto di teste mozzate. vabbè che anche lì poi tanto bene non è finita, visto che si son trovati con un imperatore, ma vuoi mettere la soddisfazione?

Old man, ma sempre Young


da qualche mese un album non mi rapiva completamente, ed eccolo qua. è significativo che quello che - almeno per me - è al momento il miglior album del 2007 sia alla fine una registrazione di uno show del 1971?
poche pippe, questo live è bellissimo e ci sono canzoni che non dimostrano di avere più di 30 anni. old man è di una bellezza struggente, helpless, down by the river, una fantastica don't let bring you down, the needle and the damage done e tante altre. sembra un greatest hits. capolavoro.