martedì 30 dicembre 2008

Capitalismo all'italiana

Ora, lungi da me difendere il capitalismo. Però al momento ci troviamo con questo sistema economico. Di conseguenza, mi girano da matti le balle quando vedo che vengono usati i soldi dello Stato per finanziare baracconi che non si reggono in piedi e che negli anni passati hanno solo sperperato i soldi con sprechi di ogni tipo. Oggi spulciavo un po' le agenzie di stampa e mi trovo a leggere questa cosa.

==CRISI: RIELLO, DIPENDENTI PUBBLICI DIANO PRESTITO (ANSA) - VENEZIA, 30 DIC - I dipendenti pubblici che hanno il posto garantito aiutino con un 'prestito anticrisi' i lavoratori privati che rischiano di perderlo. Questa in sintesi la proposta che il presidente di Confindustria Veneto Andrea Riello lancia in un'intervista al Gazzettino. ''I dipendenti pubblici potrebbero rinunciare per il prossimo anno ad incassare una piccola percentuale delle loro retribuzioni - spiega Riello - destinandola a un prestito temporaneo per rimpinguare il fondo di solidarieta'. Prestito che gli verrebbe restituito non appena ci sara' la ripresa''. Secondo Riello, che conclude il suo ultimo anno alla guida di Confindustria Veneto, non tutti gli statali pero' dovrebbero prestare una piccola quota del loro stipendio, ma solo quelli che guadagnano di piu': ''A tutti dovrebbe essere chiesto un aumento della produttivita' e magari uno sforzo di solidarieta' a chi guadagna piu' di 30 mila euro l'anno''. Per il presidente di Confindustria Veneto, infatti, soprattutto in questo momento i sacrifici devono essere distribuiti fra le varie categorie.''E' chiaro che stavolta dovrebbe essere uno sforzo rigorosamente collettivo. Qui siamo abituati a rimboccarci le maniche, imprenditori e dipendenti, e non sarebbe difficile. Ma dovrebbero farlo anche altre categorie, la politica in primis, e i dipendenti pubblici che non hanno la preoccupazione della perdita del posto di lavoro, ne' della riduzione dello stipendio'', dice. Quanto alla settimana corta e alla proposta del suo successore Andrea Tomat di ore di lavoro in piu' da 'regalare' allo Stato per risanare i conti pubblici, Riello ritiene che siano ''strumenti che si possono e si devono usare insieme a molti altri, senza pregiudizi ideologici e con la coscienza di remare tutti da una stessa parte''.

La prima domanda che mi è saltata in testa è stata "ma questo che vuole?". Quando gli vanno bene le cose si intasca i suoi bei soldini, e ora che deve tirare la cinghia va trovando i soldi dei dipendenti pubblici?

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