giovedì 30 aprile 2009

Appunti newyorkesi/1

Non c'entra un cazzo con la città, ma è una sensazione che ho elaborato là e che è comunque legata al viaggio. Non pensavo che dire che sono un giornalista potesse suscitare in persone così tanta ammirazione. Eppure mi è successo più di una volta che la mia risposta alla domanda "Che lavoro fai" fosse seguita da commenti entusiastici.
Nulla di male, per carità, ma a me sembra un lavoro come gli altri. Non nel senso che sia banale, ma nel senso che qualsiasi lavoro può essere il più bello o il più brutto del mondo a seconda di una serie di contingenze che in parte sono deducibili a te, in parte sono fuori dalla tua portata.

mercoledì 15 aprile 2009

L'ombra del vento

Come forse ho avuto già modo di accennare, ho uno strano rapporto con la lettura. Ci sono periodi molto lunghi in cui tocco una pagina. Poi arrivano momenti in cui consumo libri su libri. Vivendo uno di questi momenti, e non avendo a mia disposizione libri che mi ispirassero, ho chiesto consiglio a mio padre, che mi ha prestato L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn (l'accento andrebbe verso l'alto ma non ho voglia di aprire la mappa caratteri).
Ambientato in una Barcellona misteriosa, in una Spagna che usciva ora dalla guerra, tutto parte dal ritrovamento, da parte del piccolo Daniel, di un libro il cui autore è sconosciuto ai più. Da lì parte la ricerca di Daniel, che dura anni in cui assistiamo alla sua maturazione e ad alcune sorprendenti analogie con il libro ritrovato.
Di altissimo livello il personaggio di Fermìn.

Il libro è uscito nel 2001, ma ha conosciuto il successo solo in seguito al tam tam dei lettori. E forse, e questo lo capirete solo leggendolo, non è un caso.
A me è piaciuto molto, ma ho letto anche alcune critiche non proprio benevoli.

venerdì 3 aprile 2009

Vagando per la Corsica/8

Finiamo qui il lungo racconto del mio viaggetto corso della passata estate. Dunque, risveglio traumatico. La sera, prima di andare a dormire, avevamo messo ad asciugare degli asciugamani su una specie di rete metallica che divideva il campeggio da un prato vicino. Veniamo svegliati da campanacci provenienti appunto da quel prato, e mi fiondo fuori dalla tenda pensando al mio asciugamano preda di mucche golose. Per fortuna erano solo pecore scorazzanti, quindi possiamo dirigerci tranquillamento verso Sisco, una località a circa 20km (tutte di curve ovviamente) da Bastia, da dove partiremo il giorno seguente. Avete presente il "dito" della Corsica, ossia quel promontorio che si protende verso la Liguria? Bene, St. Florent si trova praticamente alla base sinistra del dito, mentre Sisco è più o meno nella metà della base destra. Ovviamente, avendo l'intera giornata a disposizione, non tagliamo per Bastia ma optiamo per fare il giro. Prendiamo quindi la D80, che percorre tutto Cap Corse. Non arriviamo in punta ma svoltiamo per Luri, tagliando quindi per l'interno. Si sale, si sale, si sale, si arriva alla fantomatica Torre di Seneca, dove dicono abbia passato il suo esilio (ma dovrebbe essere una balla), e poi si riscende.

Poco dopo Santa Severa, incontriamo una spiaggia dove c'è un'acqua tipo Bahamas. Per la precisione, la spiaggia di Misincu a Cagnano. Neanche arriviamo alla spiaggia: vediamo il mare, accostiamo in una piazzola, e ci fiondiamo lungo una ripidissima discesa che porta su degli scogli, a debita distanza dalla spiaggia. C'è solo una signora che prende il sole, per il resto è un paradiso tutto nostro.
Il camping è molto carino, arrampicato su una montagna con piazzole "naturali" divise da alberi e pietre. C'è una coppia di piemontesi ossessionata dal cane che è con loro (Jimmyyyyy.... Jimmyyyyy) ma va bene così.
La sera andiamo a Erbalunga, porticciolo molto carino e chiudiamo alla grande anche il nostro tour gastronomico, cenando a L'Esquinade: classica zuppa corsa di pesce con crostini, salsa rouille e formaggio; delle ottime cozze con burro e pesto; la solita orata per Lisa e una signora anatra al miele e maquis per me, saporitissima.

Un paio di dati chilometrici: abbiamo percorso in totale, compresa andata e ritorno da Napoli, 1800km. Tempo in auto: 32 ore e 44 minuti. Velocità media: 55 km/h. E se considerate che nella media dovete considerare circa 800km di autostrade a 130 km/h, potete immaginare quanto si vada piano in Corsica!