giovedì 19 novembre 2009

Parigi brucia


"They're all probably clapping hands, Platini sitting up there on the phone to Sepp Blatter, probably texting each other, delighted with the result."
Grazie lo stesso ragazzi, siete stati magnifici. Purtroppo doveva finire così. Avrei preferito perdere 4-0, e non uscire per un autogol e per quella cosa lì.

domenica 8 novembre 2009

Parole scomparse

Notavo ieri come il verbo "lavorare" sia ormai stato sostituito da "collaborare". Siamo una generazione di collaboratori.

mercoledì 4 novembre 2009

Alcune cose...

da sapere sulla Scozia. Alcune saranno oscure per chi non c'era, disponibile a spiegarle davanti a una pinta.

Accoglienza. Gentili, gentilissimi. E i bed & breakfast sono un toccasana.
Acqua. Pioggia, mare, laghi, cascate, fiumi. Siete circondati.
Bird, Andrew. Avevo qualche dubbio sul poter reggere un suo concerto per intero. Bravo, molto bravo. E totalmente scoppiato.
Castello. A Dufftown non potete non vederlo.
Cibo. Burgers a volontà, e mi dispiace per la povera Valentina che a un certo punto sembrava non poterne più, giustamente. Il problema della cucina ingl... ehm, scozzese, è che le materie prime son pure ottime, ma non sanno minimamente come cucinarle. Che senso ha friggere con chili e chili di pastella degli scampi freschi di oceano, ammazzandogli il sapore, e lasciarmi invece delle verdure bollite senza un minimo di condimento?
Cornamuse: Belle, caratteristiche, ma alla lunga quel piripiiiipiiii ti massacra.
Edimburgo. Città perfetta per un Erasmus. Tanti, tantissimi giovani. Il movimento sul Royal Mile. Due squadre di calcio. Twickenham. L'Arthur's Seat, l'altura che domina la città. I locali. La birra a prezzi stracciati, soprattutto se hai fatto la bella pensata di portare con te l'ormai vecchissimo tesserino universitario.
Fotografie: L'ossessione del viaggio, e per fortuna Marcello usava poco la sua. Nonostante questo, la mia cartella per sette giorni di viaggio segna quota 3,43 gigabyte.
Fringe: IL Festival. Un mese di eventi, in centinaia di location o per strada, in quel di Edimburgo. Imperdibile, anche se alla fine abbiamo notato una certa ripetitività tra i buskers. Pensavamo ci fossero solo poche persone in grado di attraversare con il corpo una racchetta da tennis, e invece...
Glasgow. Città celebre, nonostante il tentativo disperato di revisionismo marcellesco, per i suoi coltelli. Sta ad Edimburgo come Valeria Marini sta a Charlize Theron.
Golf: Pratica sportiva amata dagli scozzesi, che ci giocano nonostante tiri un vento della madonna.
Highlands cows: Son così belle, con quel ciuffo un po' emo.
Inverness: Località nota per un mercato vittoriano dove non entrano i turisti.
La guida a sinistra. Credo di non essere mai stato tanto teso quanto quelle 8 (!) miglia che ho fatto alla guida. Sembravo uno di quei vecchi col cappello. Per fortuna c'era Marcello con la sua guida più sportiva. Anche troppo, in alcuni casi.
Lingua. Son cazzi amari. Non pensate di essere al sicuro se conoscete bene l'inglese. Anche i nostri madrelingua in alcuni casi hanno dovuto alzare bandiera bianca.
Maggie: Bella sifolotta!
McGeady, Aiden: Idolo indiscusso del Celtic Park.
Musica. I wish I was a fisherman...
No vacancies means no vacancies. E non provate a convincerli del contrario.
Pantaloni. Si scivola, spesso. Portatevene tanti.
Pecore. Sono ovunque, e scappano come dannate. Non c'è modo di prenderle!
Premi. Non s'è capito il motivo, ma in Scozia hanno la strana abitudine di dare premi a tutto il premiabile, dal take away (vince The Chippy di Ullapool) in poi.
Pub. Se esiste il Paradiso, lo voglio come un pub, a bere birra (anche tiepida, fa nulla) e guardare una partita di football. Tra l'altro non sono un grande amante di calcio, ma quando sei là è impossibile non farti trascinare dal fascino.
Red Hot Chilli Pipers. Il nuovo fenomeno scozzese. Non c'è negozio di Edimburgo che non diffonda le soavi note del loro ultimo album, dal vivo, con tanto di dvd! Vi piacciono i Coldplay? Oltre a essere irrimediabilmente gay, adorerete la loro versione di Clocks!
Ragioniere: Colui che fa i conti.
Regno Unito? No, Scozia! Non azzardatevi, e ripeto, non azzardetevi, a parlare di English breakfast. Sarete puntualmente (e in alcuni casi, acidamente) corretti in "Scottish breakfast". D'altra parte, gli scozzesi tengono per due squadre: la Scozia e quella che gioca contro l'Inghilterra.
Skye. Se non è l'isola dei vostri sogni poco ci manca. Una città deliziosa (Portree), un birrificio locale (a Uig), panorami incantevoli (le Cuillin Hills dal molo di Elgol, Neist Point, Old Man of Storr) e tante stradine da esplorare.
Some Might Say. canzone degli Oasis complicata da suonare a Guitar Hero.
Strade. Se ti va bene sono a due corsie. Se ti va male a una, stretta, con spiazzi abbastanza frequenti per far passare le macchine che ti vengono incontro. Ma son tenute da dio e soprattutto son belle da vedere, perché ti trovi ste strisce d'asfalto che tagliano chilometri di nulla.
Varie ed eventuali. Grazie ad Annalisa, Marcello e Valentina, in rigoroso ordine alfabetico. Siete stati fantastici.

martedì 3 novembre 2009

Highlands guys


Grazie ai potenti mezzi tecnologici a mia disposizione, sono in grado di farvi vedere quello che più o meno (sull'isola di Skye non si capisce un cazzo) è stato l'itinerario del viaggio che quattro pazzi (io, Annalisa, il mai abbastanza onorato drugo e la mia abbastanza onorata Valentina) si son fatti quest'estate. Non ho avuto modo di tenere un diario, che avrei sicuramente intitolato "The Haggis Diaries", ma qualche considerazione spicciola sulla Scozia arriverà appena possibile. Sulle note di Fisherman's Blues dei Waterboys, ovviamente.