giovedì 29 giugno 2006

The wizard of... Toronto

"and with the first pick, the toronto raptors select... andrea bargnani". vecchia volpe di un gherardini (ex gm della benetton, ora di toronto), sei riuscito nella storica impresa di far scegliere un europeo, anzi un ITALIANO, al primo posto nel draft nba. finora solo un non americano era stato scelto così in alto, il cinese yao ming. e ora tocca al mago, a andrea bargnani, ala della - guarda il caso - benetton treviso. no, niente raccomandazioni, perchè il ragazzo il talento ce l'ha. mano fatate, arresto e tiro da guardia, non da un ragazzo di 2.10m, senso della stoppata. un po' deboluccio fisicamente ma un'estate di training camp nba e vedi come si risolve il problema. in bocca al lupo mago, sperando che tu non venga stritolato dai media americani che si attendono sempre molto da una primissima scelta. sei ancora tanto giovane ma hai talento. loro di pazienza, pochina.

venerdì 23 giugno 2006

Germania/11 - Amburgo

l'elba si infila nella città tagliandola in tanti canali. ci sono più ponti nel "porto del mondo" che a londra, amsterdam e venezia messi insieme. e il quadro è da mozzare il fiato, piccole stradine che esplodono nella rathausplatz, palazzi antichi e modernissimi grattacieli che si conciliano alla perfezione. lo stadio invece è leggermente a ovest della città, e nonostante sia stato ristrutturato da poco non è al livello degli altri. nel 2000, quando è stato ricostruito sulle ceneri del volksparkstadion, ha cambiato il nome in aol arena, ma per i mondiali ha preso - bleah - il nome di fifa world stadium. molti cechi, e si fanno sentire, molti italiani, ma come sempre meno presenti col tifo.

lippi parte con camoranesi al posto di toni, l'italia gioca a lungo malissimo (totti inesistente, gilardino innocuo) poi il destino si intromette nella sceneggiatura della partita: cannavaro sbaglia l'unico disimpegno di una partita perfetta e nesta nel rimediare si fa male. entra materazzi che segna l'1-0. nella ripresa inzaghi fisserà il 2-0 in contropiede. io nel frattempo mi preoccupo pensando a quanto sia grave il fatto che stia diventando un sostenitore di superpippo, poi passo ad elogiare un miracoloso buffon per la sua forza mentale: se non si è lasciato andare dopo aver avuto quell'infortunio ed essere stato sotto le cure della seredova (che ieri indossava delle mutande al posto dei pantaloni, tanto erano corti, madonna mia...) non si lascia andare più. due a zero, si evita il brasile, ora tocca all'australia di hiddink (sì, la corea...). purtroppo, però, si torna a kaiserslautern.

mercoledì 21 giugno 2006

Germania/10 - Vola uccellinen!

sono preoccupato per le sorti del mio popolo. uliveto e rocchetta hanno mandato qui quattro scatole enormi piene di uccellini di del piero. "premi il pancino e cinguetterà", incita la confezione. ora, non so chi ha avuto la geniale idea di aprire una di queste scatole. non l'avesse mai fatto: è iniziata ad arrivare gente che chiedeva uccellini da regalare. ma anche sponsor, come la provincia di lecce! "sa, ho due nipotini...", "sa, ho dei vicini, sanno che sono al mondiale...". io e livia (la capa) ci guardavamo allibiti e ridevamo, mentre il califfo minacciava di gettarli tutti. che bei momenti.

Germania/9 - La Germania, finalmente!

scrivo con un velo di tristezza visto che dallas ha perso stanotte il titolo nba contro miami (dirk, danke). ieri mi è venuta una sorta di italianofobia: tornato a casa per la doccia, al solo pensiero di tornare ancora una volta a casa azzurri a fare le solite cose che si fanno di sera, ho preso dario, gli ho detto "stasera resto qua, semmai ci vediamo dopo". sono uscito dall'albergo e ho iniziato a camminare. avevo visto, vicino alla fermata del bus, un segnale che indicava un ristorante. mai fidarsi delle indicazioni tedesche, l'ho imparato ormai da una settimana, ma ho preferito continuare a camminare. dopo un paio di chilometri, ecco finalmente un'altra insegna, che mi invita a infilarmi in una traversina e continuare per altri quattrocento metri. bestemmio in tutte le lingue da me conosciute (una), ma vedo che il paesaggio attorno a me sta cambiando, e mi ritrovo in una meravigliosa stradina di campagna che taglia in due un bosco. mi si stampa un sorriso ebete sulla faccia, allora anche duisburg qualcosa di positivo ce l'ha, e finalmente trovo il ristorante. ordino del maiale buonissimo, mi sparo un paio di birre nonostante facessero schifo (lo sapevate? duisburg ha una fabbrica di una birra, la konig-pilsener, che non fa cagare, di più. ovviamente noi siamo finiti nell'unica città tedesca dove la birra fa schifo) e torno in albergo. per le 22.30 arrivano dario e stefano, e lancio la proposta dusseldorf, a 15 km da duisburg. riusciamo ad arrivare in centro nonostante le celeberrime indicazioni tedesche e troviamo anche il lungofiume. bellissimo, ci sono tanti locali all'aperto e l'effetto è molto suggestivo. un boccalone di warsteiner di quelli belli pesanti da un litro, un paio di wurstel. finalmente mi sento in germania.

lunedì 19 giugno 2006

Germania/8 - Mobbing

io voglio pure capire il concerto di enrico ruggeri, ma cremonini, i pooh e paola & chiara proprio no... (la bionda è un discreto cesso, sembra morta). le mie orecchie sono in sciopero. il guaio è che non ci tocca sorbirci solo i concerti, ma anche le prove. e sti tizi iniziano a provare attorno alle 15, mentre uno sta lavorando e sta pensando a che cazzo scrivere ti senti ste due zoccole che stuprano time after time, gli venisse un attacco di emorroidi, scusate i francesismi.

domenica 18 giugno 2006

Germania/7 - The chicken sings no more

è il coro che cantavamo agli statunitensi seduto davanti a noi dopo l'1-0 degli italia sugli USA. è durato poco, visto che poi zaccardo si è inventato centravanti nella porta sbagliata. una partita brutta, giocata malissimo dall'italia. personalmente salvo solo pirlo, che ha dato via un paio di palle davvero fantastiche. kaiserslautern non è una brutta città: 100.000 abitanti (lo stadio è di 45.000 spettatori...), vicino a una foresta, con un centro piccolo invaso dai tanti yankee provenienti dalla vicina base nato. continuo a credere che la cosa migliore del mondiale non siano tanto le partite, quanto quello che c'è attorno, dai tifosi ai viaggi in macchina per spostarsi. ormai stiamo capendo anche come funzionano le autostrade tedesche, e vi assicuro che non è proprio cosa semplice.

giovedì 15 giugno 2006

Germania/6 - Ufficien

fateci caso. in ogni ufficio c'è almeno un collega che passa le ore a lamentarsi e con un tono di voce che oltrepassa il malinconico. se non vi è mai capitato, questa persona siete voi.

mercoledì 14 giugno 2006

Germania/5 - Considerazionen

credo di essermi fatto un'idea delle motivazioni dell'esistenza di casa azzurri: va bene, c'è la promozione dell'italia, del suo territorio e dei suoi prodotti all'estero, ma secondo me tutto si riconduce alla pessima abitudine di molti italiani di voler stare, quando sono all'estero, in compagnia prevalentemente di altri conterranei. e così ci vien detto che questa è la nostra casa e che la sera dobbiamo stare qua a divertirci. ovviamente il più delle volte ce ne sbattiamo allegramente, questa cosa contrasta con la mia idea di viaggi e di esperienze all'estero. è anche per questo che sto cercando disperatamente un paio di biglietti per svezia-inghilterra che si giocherà a colonia: la città sembra sia molto bella, la partita è interessante e potremmo così staccare un po' da duisburg e dagli italiani. nel frattempo tendo a fare conversazione con qualunque straniero mi capiti a portata di mano e che conosca un po' l'inglese. oggi a finire sotto le mie grinfie è stato un tabaccaio albanese che mi ha ricordato tanto il cuoco libico con cui passai una sera a bere birra nell'ostello di berlino.

Piccolo OT

giusto per ringraziare i ragazzi del napoli basket per questa splendida stagione: vittoria della coppa italia, qualificazione per l'eurolega e finale scudetto sfiorata per un pelo (eliminati alla quinta gara dai campioni in carica della fortitudo bologna). thanks so much, all'anno prossimo.

martedì 13 giugno 2006

Germania/4 - Hannover

raccontare quello che avviene durante una partita del mondiale è semplice. raccontare quanto invece si verifica PRIMA e DOPO il match è assolutamente impossibile. ci proverò ma certe cose si possono capire solo stando sul posto. hannover è una gran bella città (altro che duisburg), legata dai 4200m del rator faben, il filo rosso che collega i 36 monumenti della città. edifici sontuosi e splendidi, dal neogotico al barocco. arriviamo e l'australia ha appena vinto con il giappone con 3 gol dall'83simo in poi: giapponesi e australiani bevono in un biergarten a waterloo platz. tanti tedeschi, divisi più o meno equamente tra italia e ghana, tantissimi italiani, molti dei quali ubriachi, ma i veri protagonisti sono i ghanesi. divisi in gruppetti di 15/20 persone, girano per le strade cantando e suonando i tamburi, avvolti nei loro bandieroni. non si può non simpatizzare per loro.

la partita è una parentesi: lo stadio è bello, senza pista d'atletica come piace a me e si vede da dio. all'improvviso tutti si alzano e corrono verso una ragazza. è la seredova, vestita con la maglia di buffon e un pantaloncino inguinale. quasi non la riconoscevo, con tutta quella stoffa addosso.

il primo tempo è stranamente divertente, l'italia gioca bene e il ghana è abbastanza tosto: buon centrocampo ma buchi enormi in difesa e in attacco. l'italia sfiora più volte il gol e poi segna con pirlo dopo l'ennesimo calcio d'angolo. la ripresa invece è di una noia mortale. alla fine mi ricordo che è una partita di calcio. a loro non viene dato un rigore, entra iaquinta e segna.

all'uscita altri caroselli, altri abbracci tra gente di nazionalità diversa. lo spot migliore per uno sport che ormai non è più tale. o forse lo è soltanto ogni quattro anni.

domenica 11 giugno 2006

Germania/3 - Duisburg, o la tristezza fatta città

Dopo qualche giorno di permanenza ho già capito perché è stato deciso di portare la nazionale qui a Duisburg: la città, più grande di quanto pensassi, offre pochissimo e i giocatori hanno davvero un numero di tentazioni a cui resistere pari allo zero assoluto, soprattutto se si tratta di tentazioni dai capelli biondo-platino. L’età media degli abitanti della città, infatti, rasenta quella di un qualunque ospizio italiano e, a parte una passeggiata sul lungofiume (dove a dire la verità qualche locale carino c’è), le cose da fare sono davvero poche e la vita notturna stenta a decollare, a meno che la tentazione bionda di cui parlavo prima non si manifesti sotto forma liquida, e su questo fronte davvero c’è poco da opinare. L’unico rischio a parte le birrerie, quindi, è che i giocatori si rinchiudano in una pasticceria a riempirsi lo stomaco di dolci alla doppia (se non tripla) glassa, ma per fortuna Cassano è rimasto a casa.

In tutto questo quadro che può sembrare desolante (e, in effetti, lo è), Casa Azzurri offre tutt’altro punto di riferimento. In queste ore la testa di gran parte degli ospiti è già rivolta a Hannover, alla partita col Ghana. Ma le attività rimangono, e allora ti può capitare di giocare a calcio balilla con Sandro Mazzola e Marco Civoli, o puoi ritrovarti a mangiare salamini su salamini con Paolo Rossi, che probabilmente più di tutti ha apprezzato certe sponsorizzazioni e più di tutti ne sentirà la mancanza. Oppure, dulcis in fundo, puoi sentire Bruno Longhi prendere l’iniziativa di sedersi al pianoforte e storpiare grandi classici dai Beatles ai Procol Harum. E’ in casi come questo che ti ricordi del vecchio detto “Non sparate sul pianista” apparso in tanti film western: neanche loro avrebbero resistito, questa volta.

venerdì 9 giugno 2006

Germania/2 - Sprichensi Doitc?

sveglia di buon'ora... alle sette e mezza. la sveglia dell'albergo è una specie di vaporetto che ci fa alzare di soprassalto, come se fosse entrato in camera. rapida doccia, passiamo a prendere le ragazze e iniziamo a cercare di capire come arrivare allo stadio.

i primi tentativi non sono molto fortunati: ognuno ci dice qualcosa di diverso, e i tedeschi hanno il pessimo vizio di non conoscere l'inglese. o almeno, il mio inglese. bene o male, una signora riesce a portarci di peso alla fermata del bus. bene, sono 19 fermate, proprio dietro l'angolo (in realtà in questa città c'è una fermata ogni 20 metri, quindi alla fine l'autobus impiegherà 15 minuti circa per portarci allo stadio).

neanche il tempo di arrivare e uno dei capi, da noi nominato "cappellino", ci spedisce in magazzino a dare una mano a preparare le tenute per i giornalisti. rifletto su quanto è strana la vita: io, giornalista, faccio parte dell'ufficio della stampa di caso azzurri e devo preparare le sacche per i giornalisti. roba da 10 minuti comunque, poi finalmente inizio a lavorare sul serio: qualche comunicato, un po' di rassegna stampa, mentre le persone con cui devo parlare hanno la sinistra tendenza a sparire.

nel pomeriggio è prevista l'apertura dello stadio per far assistere a germania-costa rica sui maxischermo e poi a un'amichevole tra l'italia e la giovanile del duisburg. il califfo ci manda a fare gli uscieri, solo quelli con i pass possono entrare. bello, ancora una volta molto organizzati. la difesa della germania fa pena. episodio comico: lo speaker annuncia l'inno dell'italia cantato dai pooh e i tedeschi si alzano come se fosse l'inno nazionale. nel frattempo i pooh vanno in loop per tutta la giornata.

tre ore in piedi, poi torno a fare il giornalista, infine vado a cenare. si mangia e finalmente riusciamo a vedere la carpisa battere la fortitudo. 2-2 e gara5, olè.

conclusione con il concerto dei pooh, on air al momento. l'ufficio sta chiudendo, buonanotte!

Germania/1 - Disorganizzazione

beh, iniziamo la prima parte del viaggio, visto che ho un po' di tempo per scrivere.

dunque, incontro dario, il ragazzo che partirà con me da napoli, in aeroporto, e subito capisco che saremo i nuovi totò e peppino: tanto ansioso io quanto scombinato lui, e la dimostrazione si ha quando rischia di perdere il biglietto o lascia il giubbotto all'autogrill. viaggio tranquillo, e quando sbarchiamo veniamo investiti dal caldo. e dire che ci avevano detto che faceva freddo e pioveva. vabbè, incrociamo altre persone destinate a duisburg e veniamo trasportati allo stadio. l'arena è tanto moderna quanto bella, ci sono quattro piani destinati all'italia e ai suoi partner.

ci viene data una piccola pausa per andare in albergo, ma il posto è decisamente in culo al mondo. siamo in cinque ad essere sistemati all'hotel ramor: io, dario, due ragazze di roma e una di lucca. veniamo abbandonati là per un paio d'ore fino a quando non riusciamo a farci mandare qualcuno con la macchina. iniziamo ad avere qualche dubbio sull'organizzazione.

piccola riunione di gruppo, mi assegnano all'ufficio stampa e mi presentano la "capa": livia, un tesoro di donna. dario è nel mio stesso ufficio e la cosa non può che farmi piacere. la serata ci viene lasciata libera, giusto per ambientarci un po'. cerchiamo per tutta la serata di capire come possiamo tornare in hotel, ricevendo sempre risposte piuttosto vaghe. arrivati a mezzanotte facciamo pietà e finalmente ci accompagnano: io e dario finiamo nella macchina di uno che sarà presto soprannominato "il califfo". appena entrato in auto, infatti, il tipo estrae un cd dalla custodia e lo infila nel lettore. parte "un tempo piccolo" di califano, vabbè. dario dal sedile di dietro mi stuzzica e io mi trattengo per non ridere. finita la canzone, parte la seconda. è di nuovo "un tempo piccolo", questa volta in duetto con i tiromancino. sono costretto a mordermi la lingua pur di non ridere, ma almeno siamo arrivati in albergo. buonanotte.

martedì 6 giugno 2006

Preparativi

ho fatto l'elenco delle cose che dovrei portarmi in germania. ora devo solo trovare il tempo di fare la valigia, credo che ci riuscirò domani sera nell'intervallo di bologna-napoli :D

nel frattempo ho già fatto amicizia telefonica con un ragazzo che parte da napoli, non prendiamo lo stesso treno perchè lui la sera prima sta proprio a bologna... abbiamo stretto un patto d'acciaio, venerdì sera nessuno potrà disturbarci in vista di gara4. peccato solo che tifi miami heat, sennò eravamo d'accordo anche per la finale nba. comunque ci vedremo al check-in. ho preso il biglietto del treno e ho deciso di provare la famosa tav, vediamo se ne varrà la pena. poi dovrò prendere la mitica navetta termini-fiumicino che ci mette mezz'ora per fare 30 km e la differenza si vedrà

domenica 4 giugno 2006

Welcome to the Nba Finals

c'erano una volta i big three: un geniale play canadese famoso per i suoi tiri (con percentuali assurde) e passaggi direttamente dal palleggio, per il suo amore verso il calcio, per la sua fama di sciupafemmine; una guardia dell'illinois atletica e dalla mano soffice; e infine un tedesco alto alto dal tiro di una guardia. grandi risultati di squadra in stagione regolare, ma nei playoff si andava in vacanza abbastanza presto, visto che di difesa non se ne parlava. e allora addio ai big three: il primo a partire è il canadese, grande amico del tedesco di cui sopra, destinazione arizona. forse è meglio dire che si tratta di un ritorno, visto che proprio a phoenix iniziò a realizzare i primi canestri nba. secondo anno, via la guardia dell'illinois: contratto troppo alto per un proprietario eccentrico che prima spendeva l'inspendibile e ora si è ravveduto. destinazione san antonio spurs, gli eterni rivali.
rimane quindi solo il tedesco, del quale molti dubitavano avesse sempre vissuto all'ombra degli altri due. resta solo per modo di dire, perchè cambia la guida tecnica, con un ex playmaker maniaco della difesa e dalla voce di duffy duck, e perchè arrivano giocatori giovani e promettenti, oltre ad elementi in grado di fare da sparring partner. prima annata di assestamento, buoni risultati ma eliminazione nelle semifinali della western proprio ad opera della phoenix dell'amico canadese, che nel frattempo aveva vinto il trofeo di mvp.
seconda annata: il tedesco eleva il suo livello di gioco, i compagni anche. ottimo risultato in stagione regolare, ma tutti si attendono riscontri nei playoff. i memphis grizzlies sono schiantati in quattro partite, tocca agli spurs dell'altro ex. una serie bellissima come solo le serie di playoff possono essere, con partite con scarti ridottissimi. i mavericks si portano avanti 3-1 ma poi vengono raggiunti sul 3-3. gara7 si gioca a san antonio, e lì il tedesco dimostra che non è più il timido ragazzino venuto da wurzburg. ultima azione con spurs avanti di 3, palla al 41 in maglia blu che riceve spalle a canestro, parte in palleggio girandosi a sinistra, supera il marcatore diretto, noto fabbro della nba, e sale per schiacciare. in elevazione arriva l'aiuto di un altro giocatore, argentino (non è più la nba dei vostri padri), che impatta col braccio del tedesco. canestro e fallo, con libero realizzato. è parità. gli spurs hanno un'ultima occasione, l'argentino tira da 3, rimbalzo di un caraibico (vedi parentesi precedente) che resta il miglior giocatore della nba attuale, e ancora il tedesco da dietro arriva a stoppare. supplementare, i mavericks non si fermeranno più.
finali di conference, è di nuovo duello con i phoenix suns, con il canadese che nel frattempo ha vinto il suo secondo titolo consecutivo di mvp, con una squadra che ama correre e tirare da lontano. i mavs perdono subito il fattore campo, ma lo riacquistano nella prima gara a phoenix. gara4 è uno strazio, il tedesco mette a referto solo 11 punti. si torna a dallas sul 2-2, e il nostro 41 decide di iscriversi al registro dei grandi. 50 punti e 12 rimbalzi, serie che pende di nuovo verso dallas. gara6 è storia, i ragazzi di duffy duck rimontano uno svantaggio di 18 punti e raggiungono per la prima volta nella loro storia la finale nba, contro flash, contro the diesel, contro un coach gelatinato, contro il guanto, contro white chocolate.
il resto della storia speriamo di poterla scrivere presto.

personaggi e interpreti:
il tedesco - dirk nowitzki
il canadese, grande amico - steve nash
la guardia dell'illinois - micheal finley
il proprietario della franchigia - mark cuban
il coach con la voce di duffy duck - avery johnson
il fabbro - bruce bowen
l'argentino - manuel ginobili
il caraibico - tim duncan
flash - dwayne wade
the diesel - shaquille o' neal
il coach gelatinato - pat riley
il guanto - gary payton
white chocolate - jason williams

sabato 3 giugno 2006

Cenetta


ieri sera piacevolissima uscita con cello e francesca. frà ha giustamente suggerito di variare e, una volta tanto, di buttarci in un ristorante anzichè cibarci al pub. così siamo andati a marechiaro, nonostante il tempo fosse brutto. peccato perchè il posto è fantastico e volevamo farlo vedere al ricchiambrello. comunque ci siamo letteralmente devastati nello stomaco e nel portafogli. fiorillo, impepata di cozze picanta picanto, fritturona di mare, una pizza perchè avevamo ancora fame, fragoline con panna e dolci. poi altro dolce preso per strada