venerdì 15 settembre 2006

Vicini di casa

vivere in un condominio ti priva probabilmente della possibilità di stringere rapporti con i vicini di casa. se nel palazzo dove ho vissuto da bambino avevo la mia amichetta al terzo piano (io ero al piano terra), trasferendomi le cose sono cambiate. esaminando la situazione, non è detto che sia un male. possiamo parlare del canetopo del piano terra, di quelli che più son piccoli più casino fanno. sotto di noi c'era un tizio che dipingeva i gusci di cozze. sopra, una pazza isterica che si lamenta di quando mio fratello suona. al nostro piano, invece, i nostri confinanti sono una famiglia con figli pestiferi e madre nevrastenica dalle notevoli corde vocali. non saprei dire chi sia l'effetto e chi la causa.

giovedì 14 settembre 2006

Libertà obbligatoria

un caro amico mi diceva a proposito della sua ragazza: "io cerco una come me, uno spirito libero". gli volevo rispondere che spesso chi dice di essere uno spirito libero non è altro che qualcuno imprigionato dal suo voler essere spirito libero, ma ho lasciato stare.

mercoledì 13 settembre 2006

Cat Power - The Greatest


sono in enorme ritardo ma vabbè. dunque, leggevo un po' in giro che questo non è considerato il miglior disco di cat power, all'anagrafe chan marshall. non saprei, purtroppo non ho questa grande conoscenza del passato di chan, a parte qualche pezzo sparso (prevalentemente di you are free, dove c'è anche eddie vedder). comunque, ho preso possesso (il come non vi interessa!) di questo disco poco prima di partire per l'olanda. cercavo qualcosa di nuovo da sentire in treno e allora l'ho caricato sull'ipod. napoli-milano in treno non è che sia uno spasso, specie se si rompe uno scambio poco prima della stazione di bologna. e allora sentiamo questo disco: si alternano ballatone al pianoforte a canzoni che indiscutibilmente ti mettono di buonumore (ehi, è il secondo disco di fila in cui parlo di buonumore! allora ho passato il periodo cupo e depressivo post-adolescenziale!), il terzetto living proof - empty shell - willie mi sembra il momento migliore del disco. insomma, niente di trascendentale, ma un buon ascolto. e scrivere questo post mi ha ricordato che devo sentire you are free.

lunedì 11 settembre 2006

12 settembre

deve essere triste essere il 12 settembre. hai un fratello di poco più grande che viene citato in continuazione e che vanta almeno due episodi che lo iscrivono di diritto nella storia. lo scopo di questo blog è quindi quello di portare nelle vostre case anche tutto quello che, nel corso dei secoli, il 12 settembre ha saputo offrire.

490ac - atene sconfigge la persia nella battaglia di maratona. visto che anche il 12 settembre ha qualcosa da offrirci?
1609 - henry hudson scopre quello che sarà il fiume hudson
1683 - guerra austro-ottomana: battaglia di vienna. le forze europee sconfiggono l'impero ottomano. non male
1938 - adolf hitler rivendica l'autonomia dei sudeti. mica cazzi!
1943 - benito mussolini viene liberato dalla prigionia da un commando tedesco
1953 - nikita kruscev è eletto segretario del partito comunista dell'unione sovietica
1959 - prima visione di bonanza
1977 - steve biko, attivista sudafricano antiapartheid, viene ucciso

quindi, rivalutate il 12 settembre.

sabato 9 settembre 2006

Friends don't let friends

internet è uno strumento potentissimo. va usato con cautela, e in tal caso ti può dare soddisfazioni immense. puoi trovare persone con interessi comuni e vedere nascere grandi amicizie, e magari anche altro. mi soffermo un attimo sul primo punto. la rete mi ha portato a conoscere e apprezzare molte persone, e non lo dico certo perchè buona parte di queste legge questo blog. ok, comunque... a loro va il mio più grande ringraziamento per la loro compagnia, per quello che sono in grado di darmi. ma questo post vuole essere soprattutto un saluto e un in bocca al lupo a uno di loro, che domani parte per un'avventura di una decina di mesi. si rifarà vivo presto. deve farlo, perchè sennò lo picchio. ne abbiamo passate tante assieme, anche se a 800km di distanza. dalla passione per il basket, a innamoramenti andati bene o male, a cazzate varie, a una calda notte in tenda a ferrara, a consigli musicali. sapere che per un po' quando accenderò il pc la sera tardi non ti troverò mi mette tristezza. good luck - l'inglese mai quanto in questo momento è appropriato - marcello.

venerdì 8 settembre 2006

Gomez - How We Operate


qualche anno fa (due?) il buon marcello mi passò un disco con una copertina molto carina, un carrello che giaceva sull'asfalto. lo ascoltai e mi trovai di fronte a dell'ottimo rock inglese. si trattava dei gomez, e quel pazzo di cello mi disse solo dopo che mi aveva iniziato a loro con una raccolta di b-side. ora, ci troviamo di fronte ad una nuova opera di quello che reputo un buon gruppo, al quale è però sempre mancato qualcosina per innalzarsi. e la prima metà di questo how we operate potrebbe far pensare al salto di qualità definitiva. tra le prime sei canzoni non ne trovo una brutta. il trucco è che nella seconda parte la qualità del disco purtroppo cala in maniera considerevole, anche se contiene la bellissima charley patton songs e le divertenti woman! man! e cry on demand. e allora torniamo al discorso di qualche riga fa: buon disco ma non un capolavoro, manca sempre quel qualcosa - quella continuità. ma è l'ideale per passare un po' di tempo in maniera spensierata in queste ultime giornate d'estate.

Leida e Delft

accorpo gli ultimi due giorni, visto che ormai il blog è monopolizzato e mi sono anche un po' sfracassato i maroni. giusto per dire che leida, città nativa di rembrandt, la collocherei al secondo posto in un'ipotetica classifica delle città olandesi. per la sua eleganza, per la cultura che emana. ce la siamo girata praticamente tutta a causa di un paio di errori di navigazione, ma alla fine è stato meglio così. in queste due città ho speso una fortuna in dischi, ma visti i prezzi ridicoli non potevo non approfittarne.

giovedì 7 settembre 2006

Amsterdam

come i lettori più assidui sanno, tutte le persone a cui dicevo che andavo in olanda mi rispondevano con un "ah, amsterdam!" provocando in me una reazione incazzata a causa del fatto che se io ti dico che vado in olanda voglio dire che vado in olanda. se volessi dirti che vado ad amsterdam ti dico che vado ad amsterdam. vabbè, insomma, l'olanda non è solo amsterdam quindi gli saltavo al collo come un vampiro (i miei canini aiutano). dunque, appurato che anche sta benedetta città, come d'altronde den haag, migliora nettamente se vista di notte, ha un'atmosfera più "rilassata", dividiamola in due parti.
1) il centro. piazza dam e dintorni, per essere più precisi. madonna mia che casino. brutto, caotico, pieno di turisti (spagnoli per la maggiore) e di negozietti che cercano di spillar loro soldi con souvenir di pessima qualità. croce nera, spostiamoci da qua sennò urlo.
2) la zona della cintura dei canali. ah, ora sì. bellissima, quieta, pacifica. i quartieri un po' più periferici sono quelli adatti a me, pieni di scorci da fotografare. soprattutto il quartiere di jordaan, abitato - a quanto pare - da molte modelle. abbiamo visto una che credo lo fosse, altrimenti ci andava molto vicina.

piccola parentesi sulla gioventù olandese che mi sembra tenda a sfornare tutte piccole avril lavigne. vabbè. peccato perchè le olandesi son molto carine.

domenica 3 settembre 2006

Utrecht

per me vince il premio "città più carina tra quelle che ho visitato". divisa in due da un canale (mavvah!), l'oude gracht, che percorre tutta la città. il consiglio è quello di costeggiarlo TUTTO, fino alla fine delle mura, perchè allontanandosi dal centro diventa incantevole.
la città è dominata dalla dom toren, la torre della cattedrale, sulla quale è possibile salire. alta 112 metri, in cima arrivi dopo 465 scalini. i pazzi hanno deciso di salire, anche se la mia salita è stata inutile perchè arrivato in cima non ho visto un cazzo a causa della mia enorme fobia verso tutto ciò che è alto e che affaccia su metri di vuoto.
infine, utrecht si segnale come la città dai musei più particolari (inutili?), come quello della drogheria o addirittura quello delle fognature.

venerdì 1 settembre 2006

Che, mi frigge anche il tovagliolo?

avevo detto che avrei parlato di cucina e così sarà. dunque, la cucina olandese risente moltissimo dell'influenza di colonie come l'indonesia e il suriname, ma - ahinoi - prende anche il peggio della cucina americana (molti pellegrini partirono proprio dall'olanda). e così ti ritrovi piatti di carne rovinati dall'abuso della salsa agrodolce. così come non ci sia piatto dove non ti spunta uno di quei maledetti cetrioli, dannati chi li ha inventati. a parte questo, sono rimasto piacevolmente stupito dalla cucina olandese. niente di particolarmente ricercato, prevalentemente carne, un po' di pesce, ma tutto buono. oddio, tutto particolarmente fritto, tanto che potrei dire che il piatto nazionale è la frittura. a partire dalle bitterballen, ste palline (fritte, ovviamente) di non si sa bene cosa. per strada abbondano i chioschetti di frittura (patate su tutti) e ci sono anche i distributori automatici con gli omini dietro che ti friggono al volo le crocchette!
poi ci sono i pannenkoeken, cioè i pancake. praticamente le crepes - rustiche o salate. quelle rustiche possono tranquillamente sostituire la nostra pizza. la variante migliore però sono le cosiddette poffertjes, dischetti preparati con lo stesso impasto delle crepes, ricoperti di zucchero a velo. te lo portano con del burro a parte, io lo mettevo sotto a sciogliere, visto che sono calde. e poi sopra sciroppo d'acero a volontà. una bomba, ma me ne sono innamorato, tanto che vorrei ordinare lo stampo via internet.
la birra è ottima, la heieneken ha un profumo più intenso, la amstel secondo me le è superiore, ma alla fine vince il premio la "la trappe", l'unica birra trappista prodotta in olanda, provata nella versione quadruplo malto (!). la vicinanza con il belgio ovviamente permette di bere birre belghe a volontà.

ora, prendendo spunto dal discorso culinario, e dall'abbondanza di ristoranti etnici, è d'obbligo un passaggio sull'integrazione degli stranieri. sono tanti, e moltissimi hanno un'attività, gran parte dei quali culinaria. pensavo che in italia sarebbe difficile vedere qualcosa di simile perchè la cucina italiana è molto più varia di quella olandese, ed è difficile che per cambiare un po' uno vada a un ristorante etnico.

Bye Bye U.S.A.

quale simbolo migliore per descrivere la nazionale USA di un lebron james che, sotto di 6 a 20 secondi dalla fine, se ne va a schiacciare invece di trovare un buon tiro? i greci fanno passare, ringraziano, si prendono il fallo e con i due liberi si riportano a +6, solo che il cronometro è andato avanti.

possiamo dire che oggi, in questa bellissima partita, è stato il basket a vincere. il basket, sport di squadra. contro una selezione di saltatori e penetratori (con qualche eccezione, ho tremato quando anthony è entrato in ritmo). gli USA non capiscono, continuano a non capire. o a non voler capire. alla fine tra NBA e FIBA non è che ci siano tante differenze di regole, la più marcata - i passi di partenza - gliela fischiano davvero poco. è il modo di giocare che è diverso, e basta una buona zona per vederli faticare da matti. loro, i fenomeni, che saltano con il petto all'altezza del ferro ma non sanno far circolare la palla. che dominano a rimbalzo, che stoppano, ma che vanno sotto appena uno accenna uno schema, e così spanoulis entra che è un piacere. e persino dikoudis può fare il fenomeno. non ha vinto la grecia, ha vinto il basket


* post da leggere con la mano sul petto osservando fieri il vessillo greco sventolare