lunedì 26 novembre 2007

Cardarelli

Per chi non lo sapesse, il Cardarelli è l'ospedale di Napoli. Rocca e Flamini out per distorsione, Rivera si è allenato pochissimo, Thomas reduce da uno stiramento e di un viaggio negli Usa per la morte del suo mentore. Il quadro non è dei migliori, arrivo al Palapuccio giusto in tempo per la palla a due (basta un po' di pioggia e questa città collassa) e vedo che Bucchi ha optato per Cacciola in quintetto. Il ragazzo se la caverà benone, così come il nuovo arrivato Bernard. Partita orribile, i ferri del PalaSojourner sono di marmo e ti sputano fuori qualsiasi tiro. Jones è tenuto bene da Hurd, e solo Monroe riesce a trovare qualche spunto con continuità. Anche Rieti sarebbe in emergenza, ma alla fine solo Bonora resta in panchina: Finley gioca e ci distrugge.
Un po' di zona ci tiene in partita ma nel quarto quarto non segniamo praticamente mai. Altra sconfitta e mo' arriva Treviso, per fortuna c'è la consueta birra post-partita a tirare su il morale.

sabato 24 novembre 2007

Antistress

Può essere stata una giornata faticosa che ha coronato una brutta settimana. Può essere che sei sveglio da 16 ore, ne hai passate una dozzina a lavorare, saresti anche particolarmente stanco. Ma poi capita l'occasione di andare a fare due tiri, e che fai, mica rinunci? Entri in campo, prendi la palla in mano, fai due palleggi. Tutto può succedere ora, il mondo è messo da parte. Ci sei tu, la palla, un canestro e alcuni amici. E' il modo migliore per scacciare lo stress quotidiano, per estraniarsi. In campo pensi solo a quella palla e a quel canestro, corri, salti, spingi un po' a rimbalzo, ti diverti. E' come se tutto il resto non esistesse.
Prendi la palla e tiri. Il ferro te la sputa fuori. Beh, non tutto è perfetto!

venerdì 23 novembre 2007

L'Italia è strana

Viviamo in un paese davvero bizzarro. Un paese in cui, il giorno dopo una trasmissione sulla mafia, alcuni politici chiedono una puntata "riparatrice", per far vedere che la Sicilia ha anche tante cose positive. Un paese in cui, quando si dice "forse c'è qualcosa che non va" riguardo una città dove ogni giorno un cristiano crepa sull'asfalto crivellato dai colpi di una famiglia rivale, il sindaco si agita e sbraita al complotto antinapoletano.
E così, in questo paese, capita di leggere notizie come questa.
Clemente Mastella chiede, e ottiene, la sospensione di una fiction Rai: non andrà in onda come previsto martedì 27 novembre, in prima serata su RaiUno, La vita rubata, il film diretto da Graziano Diana che racconta la storia di Graziella Campagna, uccisa da Cosa Nostra a diciassette anni perché testimone oculare di un delitto di mafia. Il motivo: l'udienza d'appello, prevista per il prossimo 13 dicembre, dei killer condannati in primo grado per l'omicidio della giovane il 12 dicembre del 1985. La direzione generale della Rai ha accolto la richiesta del presidente della Corte d'Appello di Messina che, attraverso il ministro di Giustizia, ha segnalato come la messa in onda della fiction avrebbe potuto turbare la serenità dei giudici.
"Così la povera Graziella viene uccisa due volte". Questo il commento, dispiaciuto, di Beppe Fiorello, che nel film interpreta Piero, fratello della vittima e carabiniere. "Mi piace raccontare storie che nessuno conosce e che invece meritano di essere raccontate - osserva l'attore - qui c'è una ragazza morta barbaramente per aver incrociato sulla propria strada Cosa Nostra e c'è un fratello, Pietro, che ha dedicato la vita a ridare dignità alla propria famiglia".
Il film, spiega Beppe Fiorello, "poteva essere un modo per aiutare i Campagna. Invece, e parlo da cittadino non da attore, offriamo ulteriori garanzie a questi assassini che da oltre vent'anni la scampano. Dispiace constatare che preferiamo atteggiamenti garantisti a vantaggio di chi queste garanzie non le deve avere avendo calpestato una vita così giovane. Siamo in un Paese in cui la verità è calpestata, insabbiata, incerottata. Mi auguro che la situazione si sblocchi: il pubblico deve conoscere questa storia".
Graziella Campagna, interpretata dalla ventenne Larissa Volpentesta (nelle sale in questi giorni con Vicerè di Roberto Faenza) fu assassinata per essere stata involontaria testimone di un delitto di mafia. La ragazza, che lavorava in una lavanderia di Saponara, piccolo centro in provincia di Messina, ritrovò per caso in una camicia un documento compromettente che portò Cosa Nostra alla decisione di eliminarla e di occultarne il cadavere. Era il 12 dicembre 1985. Principale accusato (e condannato all'ergastolo in primo grado) Gerlando Alberti junior, nipote dell'omonimo boss palermitano.
"Graziella aveva appena 17 anni e lavorava per portare soldi alla famiglia. Non aveva grilli per la testa - ha detto il fratello Pietro Campagna, intervenendo qualche giorno fa a un convegno sulla legalità - non sognava di diventare un ingegnere o un avvocato, il suo unico sogno era guadagnare qualche lira per comprare il corredo. Venne trovata, tre giorni dopo la sua morte, tra montagne orribili e desolate, sfigurata da cinque colpi di lupara. Gli esecutori furono arrestati ma, nonostante il processo, vennero liberati. Il mio avvocato ha lavorato gratuitamente e alla sentenza ha pianto. In questi casi tutti dovrebbero seguire il suo esempio".

Già che c'erano potevano girare la fiction con il punto di vista dei mafiosi.
Ricordo che il nostro Ministro della Giustizia (grasse risate) è stato testimone di nozze di Francesco Campanella, mafioso pentito, ex braccio destro del boss di Villabate Nino Mandalà, nonchè segretario dei giovani dell'Udeur. Tra le altre cose, pare abbia anche avuto un ruolo importante nella falsificazione della carta di identità di Provenzano per fargli ricevere le cure all'estero. Oggi è al gabbio.

lunedì 19 novembre 2007

PalaBarbuto violato

Finalmente riesco a vedere una vittoria dal vivo. Con Cantù era una partita importantissima, un'altra sconfitta ci avrebbe messo con le spalle al muro. Invece Napoli ha giocato 30 minuti eccellenti, ha preso il largo dopo pochi minuti e da allora non si è più fermata. Rivera ha distribuito palloni favolosi al suo solito, anche se lo scout gli ha segnato solo 3 assist. Malaventura è stato il primo ad approfittarne. Solita prestazione solida di Rocca, e progressi anche da Monroe, bravo in difesa e meno testardo nel cercare le penetrazioni. Sembrava in ripresa anche Jamel Thomas, ma purtroppo si è strappato e ora dovrà stare fermo per un po'. A ore dovrebbe arrivare anche il cambio per Rocca.
Cantù mi è sembrata una squadra che necessita urgentemente di rinforzi: Wood è bravino ma se lo si marca bene c'è poco altro. Serve un realizzatore e anche un centro. Buono l'esordio di Toure'.
Questo per quanto riguarda gli umani. Per i fenomeni c'è da registrare il 29+7 di Jumaine Jones, con 9/14 dal campo. Sto ragazzo è incredibile, domina le partite senza neanche il bisogno di servirlo ossessivamente.

Dio c'è!


Grande dichiarazione di Salma Hayek. "Ero piatta, entrai in chiesa e pregai. Durante un viaggio in Messico, io e mia madre entrammo in una chiesa cattolica e io pregai perchè accadesse un miracolo, bagnai le mani nell'acquasantiera e chiesi più seno".
Dio c'è, fa i miracoli e li fa pure bene.

martedì 13 novembre 2007

Libero Stato in libera Chiesa


Ultime notizie da Città del Vaticano. Dopo che la scorsa settimana l'intero gruppo parlamentare si era eroicamente opposto a un liberticida emendamento alla Finanziaria che prevedeva l'abolizione dell'esenzione Ici sui beni ecclesiastici della Chiesa, oggi un altro attentato alla libertà di culto (del dio euro) è stato respinto con fermezza e coraggio. Non è passato infatti l'ordine del giorno che prevedeva che la parte dell'otto per mille non destinata dai contribuenti vaticani nè alla Chiesa nè allo Stato fosse destinata a spese di carattere umanitario da far gestire allo Stato. L'attuale sistema in vigore prevede che le somme non destinate vengano destinate in parte allo Stato e in parta alla Chiesa. Un meccanismo che permette alla Chiesa di ottenerne la parte maggiore. Mentre giungono notizie di strane attività telluriche nel cimitero in cui è sepolto Camillo Benso conte di Cavour, il premier (nella foto) ha espresso viva soddisfazione per quanto sta avvenendo in Parlamento in questi giorni.

lunedì 12 novembre 2007

Passo del gambero

Oggi ho maledetto la sveglia che è suonata nel momento in cui Pat Riley mi stava spiegando, da allenatore della mia squadretta, come intendeva lavorare al mio (pessimo, aggiungo io) tiro in sospensione. Io lo ascoltavo affascinato e sta stronza manda tutto a puttane.
Comunque, ieri altra sconfitta di Napoli, quarta su quattro in casa, questa volta contro una Scavolini Pesaro tutt'altro che irresistibile. Il problema è che i progressi che si erano visti contro Montegranaro e Varese sono svaniti di botto: attacco statico e idee poco chiare. Sacripanti ha scelto di riempire l'area per bloccare il pick and Rocca, ma non siamo stati capaci di trovare valide alternative. Oddio, Bucchi un tentativo l'ha fatto, schierando a un certo punto un quintetto senza lunghi, con Jones e Flamini. Ovviamente Pasco e Slay ci hanno mangiato in testa per tre minuti. Passi indietro, quindi, e il problema è che non si vede nessun gioco per Jones, che per quanto sia un giocatore di categoria superiore non può inventarsi canestri dal nulla. Inoltre, il povero Rivera sembra soffrire l'apatia degli esterni: se Thomas invece che correre cammina (emblema della partita la stoppata subita a pochi secondi dalla fine con un lentissimo arresto e tiro in contropiede), se Monroe deve mettere a punto l'arresto e tiro invece che caricare a testa bassa e infrangersi sui difensori, se persino Malaventura stecca una partita, allora il portoricano predica nel deserto, e dopo 15 secondi di riccioli inutili si vede recapitare di nuovo la palla in mano. Non avendo il tiro di Greer, il poveretto deve buttarsi dentro e vedere come va. In settimana dovrebbe arrivare un cambio per Rocca: Raicevic in borghese, ufficialmente per attacco di squaraus, ma destinato alla Stella Rossa. Facessero presto perchè Mason non può giocare il quarto quarto con quattro falli ogni volta. Con Cantù si dovrà vincere a tutti i costi.

mercoledì 7 novembre 2007

Attualità


Negli ultimi giorni il dibattito politico si è concentrato su tematiche scottanti, di grande attualità e vicine alle esigenze della gente comune. Abbiamo avuto così i parlamentari leghisti che hanno contestato Garibaldi in occasione della celebrazione del bicentenario della nascita, abbiamo avuto il sempre intraprendente on. dell'Udc Volontè (dalla faccia si capiscono molte cose, Lombroso aveva ragione) mettere a punto una proposta di legge che istituisca il reato di "apologia del comunismo", abbiamo avuto la splendida idea (lui dice battuta) di Diliberto di portare in Italia la mummia di Lenin, con conseguenti polemiche.
Il prossimo passo sarà l'istituzione di una commissione di inchiesta sulle cause dell'estinzione dei dinosauri.

martedì 6 novembre 2007

Il fatto


A casa mia c'è una regola: non si vede la tv a tavola. Quando ceniamo è uno dei pochi momenti di aggregazione familiare che ci sono concessi, tenere il televisore acceso sarebbe uno spreco. Fino a qualche anno fa c'era però una deroga, quando iniziava "Il Fatto" di Enzo Biagi. Anche perchè noi siam tutt'altro che napoletani negli orari dei pasti, e quindi, se non avevamo già finito di cenare, poco ci mancava.
Dieci minuti di puro giornalismo. Pacato, mai noioso, Il Fatto dimostrava l'inutilità di ore e ore di chiacchiere.
Biagi lascia un grande vuoto, soprattutto considerando quelli che dovrebbero raccoglierne l'eredità. Difficile da individuare qualcuno con tale caratura morale, viene lo sconforto.
Quando è tornato in televisione, con Rotocalco Televisivo, si vedeva già che stava poco bene. Lo dissi ai miei che non sarebbe durato molto e purtroppo avevo ragione. Un motivo in più per maledire chi ci ha privato della sua voce per cinque anni.

lunedì 5 novembre 2007

Ci accontentiamo

Due punti servivano e due punti sono arrivati. Strana partita, bruttina, noi siamo ancora in rodaggio ma Varese sta proprio inguaiata, a parte Beck che sembra un bel talentino. Comunque, siamo stati sempre in controllo della partita, e per essere in trasferta non c'è male. Dall'altra parte, dovevamo ammazzarla prima, ma spero sia solo questione di tempo. Esordio per Jumaine Jones: il moro esordisce attaccandosi a Galanda, gli fischian fallo ma lui continua a difendere. Atteggiamento che già piace. Prende una tripla, airball. Dopo pochi secondi gli arriva la palla in punta, finta di partenza in palleggio, si alza ed è solo cotone. Tripla di coglioni, diceva giustamente Dis/Impegno. Il ragazzo dominerà la partita, non farà neanche un'infrazione di passi e per un americano al primo incontro è ottimo. Solito sontuoso Rocca, benissimo anche Flamini, Thomas un po' altalenante. Ma, JJ a parte, il meglio lo abbiam visto con Rivera, un signor play.

domenica 4 novembre 2007

'O rraù

E' più di un piatto. E' un rito che a Napoli si ripete da secoli ogni domenica o giorno di festa. Si dice che per fare il ragù ci sia bisogno della pazienza di Giobbe. E' vero, per farlo diventare bello tirato, di quel colore rosso sangue, è necessario stare anche cinque o sei ore vicino al fornello.
E' una soddisfazione alzarsi la domenica e vedere questo enorme tegame di terracotta pieno di ragù che cuoce a fuoco lento. La salsa pippia, sembra magma. Un piccolo Vesuvio in casa!

'O rraù ca me piace a me
m' 'o ffaceva sulo mammà.
A che m'aggio spusato a te,
ne parlammo pè ne parlà.
io nun songo difficultuso;
ma luvàmmel' 'a miezo st'uso

Sì,va buono: cumme vuò tu.
Mò ce avéssem' appiccecà?
Tu che dice? Chest' 'è rraù?
E io m' 'o mmagno pè m' 'o mangià...
M' ' a faja dicere na parola?...
Chesta è carne c' ' a pummarola

giovedì 1 novembre 2007

Thank you for smoking

No, non si parla del film (molto carino tra l'altro).

Non sono un fumatore. Non di sigarette, almeno. Comunque, non sono uno di quelli che odiano il fumo, ho amici che fumano, li tollero senza problemi e sopporto anche il fumo passivo. Qualche tiro l'ho fatto anche io, di solito mi piace fumare una sigaretta in enoteca, bevendo vino rosso. Detta così, fa molto upper class, lo so.
Dunque, due cose rapide sul fumo.
La prima è che mi diverto a osservare i gruppetti di persone fuori ai locali per fumare. Ieri ho fatto lo scritto dell'esame per diventare professionista all'Hotel Ergife a Roma. Prima dell'inizio si stava nella hall. Fuori diluviava e i fumatori erano lì fuori, stoici, a sfidare la tempesta pur di farsi due tiri. E' una dipendenza, lo so, ma non posso fare a meno di essere incuriosito da questi gruppetti di persone schiave di 5cm di tabacco e nicotina.
Altri contatti con il fumo li sto avendo grazie a simpatiche signorine che, mentre sei seduto al pub a sbevazzarti la tua amata pinta di Guinness (o in gelateria), ti si avvicinano e ti chiedono se fumi. In caso di risposta positiva, ti regalano un pacchetto di Pall Mall e se ne vanno felici.
La Dunhill ha addirittura messo a punto un servizio di schiavi che stanziano nei locali, ti chiedono se hai bisogno di qualcosa e te lo vanno a comprare. "Volere gioggoladini per dua signora? Vado, badrone! Volere sigaredde? Bene badrone, de le gompro subido. Ma solo Dunhill, badrone!"
E' incredibile a cosa siano disposte le grandi marche di sigarette per trovare nuovi clienti.
Ho chiesto un po' di informazioni a un parente che lavora nel settore (no, non fa il contrabbandiere) dei mercanti di morte. Mi ha confermato che dietro a queste operazioni ci sono ore di pippe mentali di persone accuratamente prezzolate per pensare queste operazioni.
Primo passo: far conoscere all'ipotetico consumatore che esistono le tue sigarette. Secondo passo: far in modo che l'ipotetico consumatore provi le tue sigarette. Terzo passo: l'ipotetico consumatore inizia a considerare le tue sigarette come possibilità nel caso la sua marca preferita manchi. Quarto passo: il consumatore compra le tue sigarette. Banalmente, funziona così.