martedì 11 marzo 2008

Toni soft

Ho sempre auspicato una campagna elettorale in cui gli avversari non si insultano ogni ora, ma qua mi sembra si stia esagerando. Il primo mese è stato qualcosa di atrocemente sconsolante, per la pochezza offerta dalle parti in lizza. Ok, bisognava rivedere le alleanze e allestire le liste, ma per il resto si è assistito a un ridicolo gioco delle parti, fatto di bacini a distanza made in Veltrusconi. Giusto negli ultimi giorni si è assistito a qualche querelle, per cose trascendentali come Berlusconi che strappa il programma del Pd e la candidatura di Ciarrapico, con la sinistra che si è dimenticata (forse) di ricordare che la gravità non è soltanto nel fascismo dell'individuo, ma nella sua lunga carriera di delinquente.
Ad animare un po' la questione non ci provano neanche i piccoli: Bertinotti passa da un salotto televisivo all'altro, Casini cerca disperatamente la lite con Berlusconi che non lo calcola manco di striscio. Restano allora i piccolissimi. Pannella fa lo sciopero della sete contro il suo sciopero della sete, Boselli cerca disperatamente di farsi invitare in trasmissioni televisive per poi abbandonarle in segno di protesta e offre candidature a destra e a manca. Un bel quadro, non c'è che dire. La nota positiva (e non è poco) è che forse ci siamo levati dalle balle Mastella, almeno per un po'.

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