martedì 26 gennaio 2010

Vogliamo soltanto il lasciapassare A38

Quanto è difficile fare impresa in Italia? E quanto è difficile farlo, essendo di sinistra? "Volevo solo vendere la pizza", di Luigi Furini, dà la risposta a queste domande. L'occhio su questo libro m'è caduto per caso, in libreria, in uno dei momenti in cui pensavo "E se cambiassi la mia vita e trovassi qualche modo per mettermi in proprio?". Il fatto che l'autore fosse un giornalista mi ha spinto nell'immedesimazione e, di conseguenza, nell'acquisto. E, guardacaso, la lettura di questo libro è caduta proprio in giornate in cui mi sono trovato a discutere con filo, ale e gli altri "bravi ragazzi" di doveri e diritti dell'impresa e dei dipendenti.
Furini voleva solo aprire una pizzeria, ma si è trovato a sbattere contro ostacoli più grandi di lui. La burocrazia, che prima ancora di aprire gli chiedeva di seguire corsi su corsi (a pagamento), dove imparare che in caso di infortunio bisogna chiamare il 118 e che è igienico lavarsi le mani prima di toccare gli alimenti, di numerare le trappole per topi, di non usare materiale infiammabile per spegnere il fuoco (!!!). E una volta aperta la pizzeria c'erano i controlli, pronti a multare anche il mancato scontrino da 1 euro per una pizza regalata a un bambino. I lavoratori e i loro certificati medici, con la pizzaiola a riposo per gravidanza che decide di mettersi in proprio e di aprire una pizzeria concorrente, l'egiziano che sparisce e chiede fantomatici stipendi non pagati, l'anziano che passa direttamente dalla malattia alla pensione millantando anche lui straordinari (notturni) non pagati. I sindacati, che accettano qualsiasi vertenza dei lavoratori ma arrivati al momento della contesa non hanno nulla in mano e ripiegano su tentativi di accordi per spillare qualche euro.

Ah, per chi non sapesse da dove proviene la citazione del titolo... vale la pena.

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