giovedì 1 aprile 2010

Savoir faire norvegese

Il primo impatto con Terje Nordgarden lo abbiamo appena entrati nel locale. E' a un tavolo, sta mangiando un piatto stracolmo di roba tanto che mi chiedo come farà a non ruttare una volta al microfono. Guarda un po' l'Inter, parla in italiano perfetto di calcio e di politica, esulta al bel gol di Milito.
Il secondo impatto ce l'ho quando spalanco la porta del bagno e me lo trovo seduto in uno dei momenti di maggiore intimità per un uomo. Chiudo frettolosamente e me ne torno di là.
La scena è decisamente comoda: dei divanetti tipo puff dove stravaccarsi. Di fronte a noi, un microfono, una telecaster, una loop machine e un pianoforte al quale si siederà solo una volta ("faccio cagare") per suonare un pezzo nuovo. Ecco, i pezzi nuovi. Chiede subito scusa per non essere lì con un disco più recente (The Path Of Love è del 2008), ma non è ancora pronto. Promette di tornare in autunno e di suonare qualcosa di inedito.
Fa un gran lavoro nel costruirsi le basi con la loop machine, si diverte a suonare e lo fa pure bene. La voce è splendida, tanto che preferisco quando si allontana dal microfono. Ogni tanto coinvolge il pubblico, che apprezza. Dedica Stay Away "al vostro duce, il dittatore Berlusconi", ripropone i pezzi dell'ottimo The Path of Love, tra cui la cover di "The Night" dei Morphine. Prima di suonarla spiega di chi è il pezzo, e mi stupisco di vedere come solo io e la mia ragazza accenniamo a una reazione di entusiasmo al nome di Mark Sandman. Pubblico indiesnob dei miei coglioni, conosci un cantautore norvegese e poi manco sai chi sono i Morphine?
Dopo il concerto si ferma a parlare con un po' di noi, apprezza il fatto che conoscessimo e cantassimo alcune sue canzoni, prende un foglio dove ci fa scrivere le nostre email. Compriamo i dischi e ce li autografa senza che neanche glielo chiedessimo. Bravo e gentile.

1 commento:

drugo ha detto...

bravo!!
morte agli indie snob! lol