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A casa mia c'è una regola: non si vede la tv a tavola. Quando ceniamo è uno dei pochi momenti di aggregazione familiare che ci sono concessi, tenere il televisore acceso sarebbe uno spreco. Fino a qualche anno fa c'era però una deroga, quando iniziava "Il Fatto" di Enzo Biagi. Anche perchè noi siam tutt'altro che napoletani negli orari dei pasti, e quindi, se non avevamo già finito di cenare, poco ci mancava.
Dieci minuti di puro giornalismo. Pacato, mai noioso, Il Fatto dimostrava l'inutilità di ore e ore di chiacchiere.
Biagi lascia un grande vuoto, soprattutto considerando quelli che dovrebbero raccoglierne l'eredità. Difficile da individuare qualcuno con tale caratura morale, viene lo sconforto.
Quando è tornato in televisione, con Rotocalco Televisivo, si vedeva già che stava poco bene. Lo dissi ai miei che non sarebbe durato molto e purtroppo avevo ragione. Un motivo in più per maledire chi ci ha privato della sua voce per cinque anni.
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