domenica 10 ottobre 2010

Una serata per niente seria (fortunatamente)

I trasporti pubblici a Napoli, si sa, fanno abbastanza schifo. Se la metropolitana collinare, più nuova e moderna, viene chiamata "piccola Svizzera" per il semplice fatto che funziona, potete capire a che livello siamo. Aggiungiamo che se sei fortunatio acchiappi la fascia oraria che prevede la frequenza ogni 6 o 8 minuti. Altrimenti devi aspettare 10' e anche 12' o 15'. La sera si chiude attorno alle 23, e solo il sabato si riesce a fatica a toccare la mezzanotte.
Insomma, un disastro.
Dei pullman neanche parlo: fatiscenti, affollati, spesso soggetti a rotture e a salti di corse.
L'Anm però ha da poco introdotto i bus notturni per alcune tratte. Un'idea civile, ed essendo una pensata ottima, hanno avuto la geniale intuizione di non pubblicizzarla quasi per nulla.
E' nato così The Night Bus Late Show, un evento organizzato anche e soprattutto grazie al passaparola su internet, che ha coinvolto 14 band napoletane (per 7 tratte), che si sono esibite "clandestinamente" (che se si aspettava l'Anm stavamo freschi) sui bus per sensibilizzare ragazzi e istituzioni all'utilizzo delle linee. Insomma per pubblicizzarle un po'.

Un successone, nonostante tanti disagi. Se una mia amica sulla tratta dal Cardarelli al Parcheggio Brin non ha avuto alcun problema, al contrario ho letto di varie corse saltate o soppresse.
Noi ci siamo invece diretti a Piazzale Tecchio, dove era prevista anche l'esibizione di un gruppo (The Soundblast Overprong) dove suona mio fratello. Secondo i programmi, avrebbero dovuto prendere il bus delle 0.45, ma il pullman dove era prevista l'esibizione precedente ha tardato di mezz'ora, e così hanno dovuto aspettare l'esibizione dei JFK e la sua bella bionda, che hanno riempito l'autobus all'inverosimile.
Si aspetta, si aspetta, e il bus non torna. Intanto presso il Piazzale i vari gruppi in attesa degli autobus (alcuni dei quali non arriveranno mai) si esibiscono. E' una bella sensazione, gente che si diverte e che canta.

Finalmente torna l'N6. Gli autisti non sembrano felicissimi dell'iniziativa. Alcuni minacciano (traduco dal napoletano) di chiamare la polizia se i ragazzi salgono un'altra volta con gli strumenti.
Ci informiamo sul passaggio del prossimo bus. Non sanno, dicono. L'N6 si è (misteriosamente) rotto e bisogna pazientare. Intanto loro si vanno a prendere un caffè.
I ragazzi nel piazzale non demordono e continuano a suonare. Io inizio a pensare che in questa città certe cose non si possono fare, non c'è la voglia e la mentalità di fare qualcosa di nuovo e di diverso. Di fare sì che le cose funzionino.

Alle 2.30 arriva un nuovo N6. Lo show può continuare.
Ovviamente noi ci eravamo appena allontanati! Il resto è un furioso inseguimento al bus per poter finalmente salire e obliterare 'sto cazzo di biglietto.

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