Statuette lanciate, fumogeni contro sindacalisti, insulti e spaghettate in piazza, vaffanculi, dossieraggio, servizi segreti deviati in azione, attentati (finti?) a direttori di giornali, perquisizioni (per quanto legittime) nella sede di un quotidiano.
Nel paese la tensione ha raggiunto il limite. Mi sembra ben oltre l'orlo di una crisi di nervi.
Non si tratta, però, di una tensione sociale, legata a fini economici (le motivazioni ci sarebbero tutte, tra giovani, precari, cassintegrati, licenziati, professionisti, etc.), che parte dal basso e può dire la sua per rovesciare le cose. E' invece una tensione tutta politica, tra poteri contrapposti, che si azzuffano come galli in un pollaio per affermare la propria superiorità.
A prenderla in culo, il cosiddetto "paese reale", ormai immobile e prono.
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