martedì 4 dicembre 2007

Calderoli il tenerone

"Non mi piaccio, ma qualcuno il lavoro sporco lo deve fare. Per esempio non sono xenofobo, ma dico cose xenofobe". Roberto Calderoli si confessa e, intervistato da "Grazia" nel numero in edicola domani, rivela aspetti sconosciuti della sua personalità, spiegando come nascono alcune delle sue dichiarazioni più forti. "Se mi sono mai pentito di aver detto o fatto qualcosa? Sì - risponde il dirigente del Carroccio - quando indossai la maglietta anti-Islam. Quella è stata la notte più brutta della mia vita. Ho pregato disperatamente, chiedendo di poter rimediare, limitare i danni. Quella notte ho capito che la mia buona fede non può assolvermi". "Il vero Calderoli - prosegue - è quello buono. La politica é teatro. Quando si alza il sipario io faccio la mia parte. Nessuno chiederebbe mai a un attore se lui è il personaggio che interpreta, vero? Con i miei avversari politici capita che fumiamo insieme in un'area abusiva dietro l'aula del Senato. E' come essere in un camerino dopo lo spettacolo. Lì si dice la verità, si guardano le cose per come sono, ci si ascolta. Si trovano intese e soluzioni". L'ex ministro leghista spiega così perché spesso ha scelto di recitare la parte del provocatore: "Una necessità. Anzi: una colpa. Vostra, dei giornalisti. Nessuno scrive e riporta frasi che non siano slogan. Se vuoi farti sentire devi spararle grosse. Le provocazioni sono le uniche che si riescono a sentire". Anche se ora, per accontentare la compagna Gianna Gancia, sta cercando di cambiare la propria immagine pubblica: "Ci provo. Ma se mi accorgo che la Lega non ha visibilità - avverte - allora ricomincio. Devo farlo. Non mi piaccio, ma qualcuno il lavoro sporco lo deve fare. Per esempio non sono xenofobo, ma dico cose xenofobe". Infine, una confessione intima: "Sembrerà stupido ma ho paura di morire prima di aver pagato tutto il mutuo. E poi ho paura della fine: del salto nel buio".

Posto che bisogna vedere se l'intervista in sè non sia una provocazione per far notizia (a sto punto Calderoli il dubbio te lo instilla), la riflessione non mi sembra sbagliata. La si spara grossa per fare notizia, per uscire sui giornali. Si esasperano situazioni tutto sommato normali.
A questo punto però mi chiedo cosa pensino poi gli elettori. L'atteggiamento di Calderoli e di chi si comporta come lui è da irresponsabili, è l'atteggiamento di chi non pensa alle conseguenze, a quello che potrebbe fare chi li ascolta.
Detto questo, la mente è andata subito all'imitazione di De Luigi.

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