lunedì 23 ottobre 2006

I wanna be a part of it

non avrei mai pensato di essere preso così tanto da new york, invece è successo. non so, nella mia vita passo continuamente attraverso due fasi: ci sono momenti in cui vorrei vivere in un paesino, per stare tranquillo. e poi c'è la seconda fase, che ho sempre associato a londra ma che ora va a toccare anche new york. è il trovarsi nell'ombelico del mondo, dove persone provenienti da ogni dove si incrociano. il tassista del bangladesh che ha studiato scienze politiche, il portiere dell'albergo che ama suonare la tromba ma non può seguire il gruppo perchè deve guadagnare. al giornalista in erba che si guarda attorno a times square, spaesato ma allo stesso tempo affascinato, desideroso di essere parte di questa comunità. uno si aspetta new york come una città fredda, te la raccontano come una galleria del vento tra i grattacieli. e la gente corre anzichè camminare, e tu sei uno dei tanti, solo un numero. vai là e scopri una realtà diversa. la cortesia, per qualsiasi stupidaggine. e ogni persona ha una sua storia che, per quanto può essere soffocata dai grattacieli (che tra parentesi sono bellissimi in quanto spesso diversi tra loro), tende sempre ad arrampicarsi fino alla cima e a diffondersi dall'alto di un cornicione.

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