venerdì 14 gennaio 2011

Un eccezionale Michele Serra

Evidentemente tra i giudici della Consulta ci sono più “comunisti” (12 su 15, una maggioranza bulgara) che tra gli operai di Mirafiori. E questo dovrebbe spaventare la sinistra più di quanto spaventi Berlusconi. Perché va bene che difendere la Costituzione e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge è diventata, a Berlusconia, una faccenda di vitale importanza. Ma le cose cambiano davvero – come sta scritto nei classici Einaudi e Laterza e Feltrinelli sui quali hanno studiato, a volte proficuamente, gli attuali cinquantenni e quarantenni di sinistra – solo se la democrazia formale diventa anche un po’ più sostanziale, e dunque i poveri un po’ meno poveri, i deboli un po’ meno deboli, i ricchi un po’ meno prepotenti, eccetera. E dunque esultare perché l’avvocato Ghedini se ne torna con le pive nel sacco a risistemare i suoi scartafacci va benissimo; ma vedere gli operai di Torino scannarsi tra loro per salvare i conti di Marchionne, e uno che piange, uno che impreca, un altro che maledice la propria condizione di eterno ingranaggio di un meccanismo che non controlla: beh, quello è un dispiacere perfino più importante e urgente, per la sinistra italiana. Diciamo che le compete, la questione sociale, tanto quanto alla Consulta compete tenere a bada l’esuberanza del Berlusca e dei suoi legulei.

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