sabato 17 luglio 2010

Serate concertistiche

Due serate musicali. Giovedì sera è stato il turno dell'Afrakà, il festival di Afragola (a margine, non pensavo fosse così brutta, chiedo scusa agli eventuali lettori afragolesi. Tra l'altro siamo finiti in un rione popolare che andrebbe fatto vedere a un po' di gente. Poi si chiedono come è possibile recuperare socialmente certe zone, andate a vivere là e ne parliamo...).
Andiamo per T.M. Stevens, bassista idolo di mio fratello, che quando vede qualcuno slappare impazzisce. Già visto un paio d'anni fa a Teano, ci ha conquistato come tutti quelli che si divertono da matti quando suonano.
Prima di lui, però, tocca al Marco Mendoza trio. Non lo conoscevo, e sto Mendoza è uno che ha suonato con mezzo mondo, dai Thin Lizzy a Dolores O'Riordan. Se la cava, è un frontman nato, canta bene, fa una gran versione di Higher Ground. E inoltre è circondato da musicisti cazzutissimi, tra tutti Andrea Braido che ha una signora carriera come turnista. Purtroppo in Italia se sei un fenomeno ti tocca comunque fare da chitarrista ai vari Vasco Rossi, Laura Pausini, Eros Ramazzotti. Ma parliamo di un vero fenomeno.
T.M. arriva in chiusura di serata, e dovrà fare pochi pezzi causa chiusura obbligata a mezzanotte. Inizia con I'm a Believer, il pezzo che nel concerto precedente gli era stato chiesto come bis da mio fratello ("You push me, man!"). Poi sente uno del pubblico che chiede Raw Like Sushi e, forse felice perché qualcuno conosce i suoi pezzi, la esegue. Di voce ce n'è pochina, ma lo slappatore folle è in forma. Solita tunicona africana ("Afrikà, Afrakà!"), basso giallo/rosso/verde con un leone stampato su, e soprattutto al posto della tastiera ci sono delle luci (sempre giallo/rosso/verdi)!
Solito coinvolgimento del pubblico al grido di "Shake your culo", gente sul palco, security che cerca di farli scendere e T.M. che spiega che li vuole su... un bel casino!

Il giorno dopo, nonostante un po' di scetticismo, andiamo al museo Madre. C'è Dweezil Zappa, "il figlio del Genio" come titola Repubblica, che suona i pezzi del padre. Cazzo, ed ero scettico.
Concertissimo! Musicisti bravi bravi (il batterista era Vlade Divac), pezzi suonati egregiamente. Dweezil sul palco si comporta come il padre, sorriso sornione, ottimi assoli, controllo della situazione. A sorpresa sale sul palco anche Massimo Bassoli, colui che ha dato vita a "Tengo una minchia tanta". Il delirio si raggiunge con Peaches en Regalia e I'm the Slime.
Soddisfazione. Avendo rubato la scaletta (con tanto di autografo, Dweezil disponibilissimo s'è messo a dare la mano a tutti) la riporto.

Purple Lagoon
Stinkfoot
Montana
Easy Meat
Daddy Daddy Daddy
What Kind Of Girl Do You Think We Are?
T'Mershi Duween
Inca Roads
Blessed Relief
The Blue Light
Pick Me I'm Clean
The Little House I Used To Live In
Latex Solar Beef/Willie The Pimp/Drum Solo
Apostrophe
Don't Eat The Yellow Snow
Keep It Greasehy
Big Swifty
Cosmik Debris

Peaches En Regalia
I'm The Slime

4 commenti:

Matteo ha detto...

Con TM Stevens alla fiera di bologna hanno suonato due ragazzi che suonano con me. Grande. Shake your culo!
http://www.youtube.com/watch?v=MCltEVyXxrg

drunkside ha detto...

non sapevo suonassi con Wooten!

Matteo ha detto...

Ma no! Mica c'ho suonato io! Il chitarrista sulla destra e il batterista sono miei compagni di band e in quell'occasione hanno suonato con tm stevens e victor wooten. Forse faranno qualche concerto italiano con stevens.

drunkside ha detto...

io speravo che uno dei "ragazzi che suonano con me" fosse Wooten :(


:P