A pochi passi da Corte c'è la valle della Restonica, dove è possibile fare un'escursione tra le più famose in un'isola che è il paradiso assoluto dei camminatori, vd. il famoso GR20. Facciamo la spesa al market Casino, uno dei punti fermi della nostra vacanza. C'è da fare una quarantina di chilometri lungo la D623, una stradina fatte di rampe che lentamente ti porta al piazzale da dove partire con l'escursione. La strada è stretta, praticamente una corsia e mezzo, e spesso vi capiterà di dovervi fermare per cedere il passo. C'è qualche improbabile ponticello e ovviamente l'immancabile precipizio dove scorre il torrente della Restonica.
Si arriva quindi al parcheggio (5€), meglio noto come le Bergeries des Grottelles, di cui parleremo anche successivamente. Da lì via alla camminata. Se non siete ferrati, come noi, calcolate che sono circa 8 km tra andata e ritorno per arrivare al Lac de Melu. Quello de Capitellu è un po' più su ma noi ci siamo fermati al primo. Conviene muoversi sul presto per evitare affollamenti e per scalare senza il sole a picco sulla testa.
Il sentiero giallo parte abbastanza morbidamente ma poi contiene qualche tratto un po' complicato per noi profani. Niente di terribile da superare, comunque! A un terzo della scalata c'è un rifugio, dove ci fermeremo al ritorno e dove un pastore vende formaggio dall'odore deciso. Il panorama è maestoso, incantevole: quiete assoluta e attorno solo montagne.
A 2/3 del cammino il tratto diventa un po' più aspro, e per superare alcuni passaggi bisogna sfruttare delle catene che sono state installate gentilmente a cui appoggiarti, oppure delle scale di ferro.
Dopodiché, finalmente, il lago! Siamo a 1700 metri d'altezza, e per sei mesi l'anno qui c'è solo ghiaccio. Visto che difficilmente riproveremo un'esperienza simile, decidiamo di sfidare il gelo e di immergerci moooolto lentamente, mentre attorno a noi eroici bambini si tuffano senza problemi. Tanto è lenta l'immersione, tanto rapida la nostra emersione.
La discesa, specie nel primo tratto, è parecchio complicata, perché si rischia di scivolare. Preciso però che non è che fossimo attrezzatissimi, quindi eravamo senza bastoni e scarpe da trekking. Alle Bergeries il meritato riposo. Bottiglione d'acqua, ma soprattutto il gestore ci fa assaggiare un po' di charcuterie di altissimo livello. A quel punto parte lo shopping gastronomico, compreso il formaggio strepitoso che porteremo in Italia e il cui odore ci farà compagnia a lungo.
La sera invece ceniamo di nuovo a Corte. Il ristorante si chiama U Passa Tempu, il locale è molto carino, scavato nella roccia. Prendiamo sempre il menu da 15 euro più un buon vino, il San Micheli da Sartene. Del vino ne riparleremo più avanti. La solita immancabile charcuterie, poi ravioli e cannelloni al brocciu (meglio i ravioli, alle erbe) e un po' di formaggi assortiti. Non male.
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