Ultima giornata a Calvi e dintorni, la giornata prevede un giro della Balagna, ossia la zona immediatamente alle spalle di Calvi, dove iniziano a spuntare le prime montagne. Prendiamo la D451 e si inizia subito a salire. Il primo paese è Montegrosso dove già si vede un bel panorama: il comune è diviso in diverse frazioni che si susseguono strada facendo incastrate tra le montagne. Dopodichè c'è Zilia, località celebre per l'acqua che viene imbottigliata. Ma noi, da vecchi ubriaconi che non siamo altro, leggiamo che in zona c'è l'azienda vinicola che produce il Domaine d'Alzipratu. La troviamo un po' a fatica. Essendo domenica, sarebbe chiusa, ma il gestore ci fa assaggiare un po' di vino senza problemi. Ora non ricordo esattamente, ma mi pare fosse marocchino. Comunque, era musulmano, e la cosa ci lascia un po' stupiti. Facciamo due chiacchiere tentando di capirci - un po' a fatica - e lui ci spiega che molti anni prima era venuto in Corsica, gli era piaciuta, si era trovato bene, e aveva deciso di trasferircisi. Da cosa nasce cosa ed eccolo là...
Prendiamo qualche bottiglia che sistemiamo nel bagagliaio, che ormai sembra sempre di più un supermercato, e ci rimettiamo in marcia verso Calenzana, famosa perché da lì solitamente parte il GR20. Dico solitamente perché volendo uno può partire anche dall'altra parte, però normalmente si inizia da qui. Paesino tranquillissimo, c'è qualche escursionista, dietro si vedono delle montagne. Giriamo un po' fino a pranzo, e a quel punto dirottiamo la nostra attenzione su Chez Michel (noto anche come La Calenzana). Ora, Michel è il proprietario, assomiglia tremendamente a Steve Nash, ha fatto il cuoco a Parigi e anche lui si è trasferito in Corsica. Per primo ci propone un ottimo cinghiale alla corsa. Cinghiali che caccia lui nel corso dell'anno. In un altro recipiente ci portano degli spaghetti che ovviamente tocchiamo poco. Il capolavoro è nell'aria... ed è il soufflè al brocciu. Temevamo fosse una bomba calorica, invece è un dolce soffice e gustoso. Fantastico.
A fatica, ci rimettiamo in auto, prendiamo la D151 e poi la D551, e si continua a salire verso Sant'Antonino, un paese totalmente arroccato su un'altura. Più che farci una camminata per il paese, lo scaliamo, visto che ci sono dei tratti in pietra, che tra l'altro portano ad abitazioni! Ci immaginiamo le anziane signore corse a trascinare senza problemi la spesa per le pareti rocciose, e caracolliamo verso Pigna.
Pigna è un paesino ancoooora più piccolo che si stava spopolando irrimediabilmente. Cosa hanno fatto allora? Lo hanno trasformato in una sorta di riserva artistica, alla quale puoi accedere rigorosamente a piedi. Uno dopo l'altro, si succedono laboratori di musica, ceramiche, scultura, pittura e quant'altro.
A quel punto si riscende verso Corbara e siamo di nuovo in riva al mare, per l'ultima serata al campeggio e a Calvi. Non resistiamo, e bissiamo il vitello di U Minellu.
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