l'accoglienza non è che sia proprio delle migliori. il kebabbaro alla stazione di eindhoven ci saluta con un "al pacino, robert de niro, italia, mafia". per fortuna resterà l'unico episodio del genere. lo lasciamo con lo stomaco pieno (noi) e con le idee confuse (lui). risparmio tutta la solfa sul viaggio (orio al serio-eindhoven in aereo, da lì in treno fino a den haag) e andiamo avanti. la prima cosa che mi colpisce, sceso dal tram che ci ha portato nei pressi dell'albergo, è quanto siano strette le case olandesi. anticamente, venivano tassate in base alla larghezza, ed ecco l'escamotage. può così capitare che in 100m ci siano 50 numeri civici.
l'albergo non è proprio al centro di den haag, ma si trova comunque in una zona animata, in una strada, frederik hendriklaan, piena di negozi, non molto distante da scheveningen, che poi si rivelerà la rimini d'olanda (ma questa è un'altra storia). lo staten hotel è gestito da paat & mary, e rinnova la tradizione della strettezza delle case: per inerpicarci verso la nostra camera dobbiamo salire due rampe di scale strettissime. la camera è graziosa, c'è anche uno scrittoio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento