quale simbolo migliore per descrivere la nazionale USA di un lebron james che, sotto di 6 a 20 secondi dalla fine, se ne va a schiacciare invece di trovare un buon tiro? i greci fanno passare, ringraziano, si prendono il fallo e con i due liberi si riportano a +6, solo che il cronometro è andato avanti.
possiamo dire che oggi, in questa bellissima partita, è stato il basket a vincere. il basket, sport di squadra. contro una selezione di saltatori e penetratori (con qualche eccezione, ho tremato quando anthony è entrato in ritmo). gli USA non capiscono, continuano a non capire. o a non voler capire. alla fine tra NBA e FIBA non è che ci siano tante differenze di regole, la più marcata - i passi di partenza - gliela fischiano davvero poco. è il modo di giocare che è diverso, e basta una buona zona per vederli faticare da matti. loro, i fenomeni, che saltano con il petto all'altezza del ferro ma non sanno far circolare la palla. che dominano a rimbalzo, che stoppano, ma che vanno sotto appena uno accenna uno schema, e così spanoulis entra che è un piacere. e persino dikoudis può fare il fenomeno. non ha vinto la grecia, ha vinto il basket
* post da leggere con la mano sul petto osservando fieri il vessillo greco sventolare
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