arrivo che il cantante dei TGA sta suonando una canzone piuttosto lenta. sembra quasi che sia uno che abbia trovato una chitarra e abbia deciso di cantare una canzone a chi c'era, e non è una cosa negativa. il velvet è un posto nato per serate con i dj, e lo è tuttora, tanto che guardando il cartellone con gli spettacoli mi chiedo cosa ci faccia farina lì in mezzo. il problema è che il locale è strutturato per le serate, con tante piccole sale, con i divanetti, con il bar. nella sala più grande, per modo di dire perchè comunque camera mia è più ampia, c'è un angolino (senza palco, senza niente) dove si suona. i TGA sono bravi, il cantante fa una cover di chet baker, e altri due pezzi: lui ricorda paurosamente jeff buckley sia come aspetto che come atteggiamenti. la voce è ovviamente inferiore ma buona. è accompagnato da un bassista che suona anche l'ukulele e un batterista che suona un rullante e una campana di mucca. concludono con un pezzo tirato ukulele, basso e batteria. molto bravi, farina in un angolo apprezza.
poi tocca a lui: il concerto dura un'oretta, lui si sforza di parlare in italiano e lo fa anche bene. le canzoni sono tutte basate su arpeggi, e qualcuna - non lo nascondo - è anche pesantina. suona da dio, la voce forse non è perfetta per questo genere. fa brani suoi, un paio di un suo progetto - the secret stars -. si crea comunque una bellissima atmosfera, con il pubblico in totale silenzio. lui apprezza e ce lo fa sapere. una bell'oretta di musica.
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